Anche in Ticino aumenta l’afflusso ai reparti pediatrici. Ora si valuta l'introduzione di un numero telefonico a pagamento
BELLINZONA - Un numero telefonico a pagamento per le emergenze pediatriche? In Ticino non esiste ancora. “Ma è un aspetto su cui stiamo riflettendo” afferma la dottoressa Cristina Giuliani-Poncini, caposervizio del Pronto soccorso pediatrico all'Ospedale San Giovanni di Bellinzona. Un servizio analogo è stato introdotto lo scorso autunno nelle strutture d'oltre San Gottardo, dove i consulti (telefonici e non) sono in forte aumento: nel 2015 soltanto al Kinderspital di Zurigo sono per esempio arrivate ben 20’000 chiamate, come riferiva negli scorsi giorni il TagesAnzeiger.
In Ticino la situazione non è diversa: “A Bellinzona rispondiamo a circa 9’000 telefonate all’anno” ci dice Giuliani-Poncini. “Le altre strutture – continua – sono in linea con questo dato”. E c'è un aumento dei genitori che si presentano in ospedale coi figli malati. Lo scorso anno i reparti di pronto soccorso pediatrico dei quattro principali ospedali (Bellinzona, Lugano, Locarno e Mendrisio) hanno registrato circa 24’100 accessi (nel 2014 erano ancora poco più di 23’000). E non si parla solo di strutture pubbliche: al Centro pediatrico del Mendrisiotto, nato nel 2012, le consultazioni d’urgenza sono una trentina al giorno. “E per quanto riguarda le telefonate – afferma il dottor Vincenzo D’Apuzzo – ne riceviamo tra le cinquanta e le cento al giorno”.
Ma si tratta davvero di urgenze? “Nella maggior parte dei casi i bambini presentano uno stato febbrile o piccoli traumi” spiega Giuliani-Poncini. Allora perché rivolgersi a un pronto soccorso? Si parla di strutture sanitarie più facilmente accessibili ma anche di maggiore informazione: “Spesso – dice la dottoressa – i genitori cercano i sintomi online, giustamente si preoccupano, ma poi è difficile comprendere se il bambino ha una determinata malattia”. Da parte sua, D’Apuzzo sottolinea invece le consuetudini nella zona italofona: “Da noi c’è sempre stata l’abitudine di rivolgersi al pronto soccorso dell’ospedale pediatrico per le urgenze”.
E ora c’è anche il triage - Per i pazienti adulti esiste già da tempo. Da poco è però arrivato anche nei reparti di pronto soccorso pediatrico ticinesi. Stiamo parlando del cosiddetto triage, un sistema che consente di classificare i pazienti secondo il grado d'emergenza. “È stato introdotto un anno fa e ci permette di valutare in pochi minuti la gravità dei singoli casi” ci spiega la dottoressa Cristina Giuliani-Poncini. Ma come funziona? “Gli infermieri effettuano una visita sulla base di parametri validi a livello internazionale e che permettono di stabilire la priorità d’accesso”. A differenza di prima, un paziente più grave deve dunque attendere meno tempo per il proprio turno. “Da una parte questo sistema dà più sicurezza sia al personale sanitario sia alle famiglie, dall’altra consente ai genitori di comprendere come mai alcuni pazienti vengono visti prima”. E il triage si sta rivelando anche come un sistema più efficace per la gestione del forte afflusso nei reparti di pronto soccorso pediatrici.