"L'orologio svizzero lo compro in Italia"

Boom di esportazioni, ma in Ticino gli orologi non si vendono più così bene: "Dobbiamo puntare sulla qualità del servizio dopovendita"
LUGANO - L'orologio svizzero tira, ma più all'estero che in patria. Sono stati diramati oggi dalla Federazione dell'industria orologiera svizzera i dati di luglio sulle esportazioni di orologi, dati che indicano un aumento delle vendite del 21,2% rispetto allo stesso mese del 2010, nonché un aumento del 19,5% su base annua. Per il 2011 ci si attende un nuovo record di vendite.
Orologi con il vento in poppa, quindi, ma è così anche nei negozi ticinesi?
A Lugano le dichiarazioni sono abbastanza contrastanti. C'è chi registra dei cali, ma anche chi dichiara una buona tenuta del settore. "La situazione è simile a quella degli scorsi anni" ci dicono allo Swatch Store di Via Soave.
Alla Mersmann, in Via Nassa, affermano che "l'orologeria va ancora forte. Ci sono meno italiani, ma con la clientela internazionale lavoriamo bene. L'orologio è un bene di lusso che trova sempre un mercato". Stesso discorso alla Gubelin, dove "non sono stati avvertiti cambiamenti significativi".
Sempre in Via Nassa, al Watch Center, il gerente ammette però che "si registra un calo stimabile intorno al 20-25%. C'è meno gente in giro, mancano soprattutto i clienti italiani."
Clienti italiani spaventati non solo dal franco forte, ma anche dagli accresciuti controlli doganali. "Non è solo il cambio dell'euro a influire, spesso gli italiani hanno paura a passare la dogana perché poi vengono controllati e perquisiti" sostiene il direttore di Les Ambassadeurs, sempre in Via Nassa.
La scomparsa della clientela italiana è sentita maggiormente a ridosso del confine. A Chiasso, per esempio, la gerente della Happy Gold afferma che "qui l'oro non si vende praticamente più, ha dei prezzi inaccessibili, e anche sugli orologi riscontriamo un notevole calo. Ormai gli orologi svizzeri costano meno in Italia che qui da noi. Noi ci aspettavamo che i produttori svizzeri alzassero i prezzi per l'Italia, ma così non è stato. Quindi ci ritroviamo nella situazione che per esempio uno Swatch che qui costa 50 franchi in Italia lo si trova a 38 euro. Non è difficile immaginare dove un cliente lo andrà a comprare".
Sempre a Chiasso, alla Coveri, ci confermano che "si registra un forte calo ed è facile comprenderne i motivi. La maggior parte delle ditte orologiere ha strutturato i prezzi di vendita quando il cambio era a 1,50. Oggi, con lo stesso prodotto, abbiamo uno sfavore del 20-25% rispetto al mercato euro."
Logico dedurre che il cliente italiano interessato ad un orologio svizzero se lo compra direttamente in Italia. "Non solo, anche lo svizzero che magari fatica ad arrivare a fine mese ma vuole comprarsi l'orologio nuovo, va in Italia, si prende lo sconto, si fa fare il tax-free per un altro 20%, paga l'IVA svizzera all'8% e quindi recupera sul listino svizzero il 35%.
Se qualcuno qui sulla fascia di confine dice di riuscire ancora a vendere orologi significa che li "svende", che non ci guadagna niente."
I negozianti si dicono impotenti di fronte agli scombussolamenti dei mercati valutari, però possono contare ancora su un punto di forza: "A mia difesa - prosegue il proprietario del negozio Coveri - posso dire che il servizio dopovendita che dà un'orologeria svizzera è ancora molto superiore al servizio d'assistenza italiano. Per quanto concerne le riparazioni andiamo ancora molto forte, e questo per un discorso di qualità. E' un aspetto su cui dobbiamo puntare: i nostri prezzi sono superiori, ma lo è anche la qualità del servizio dopovendita."
Foto Tipress




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