Kebab e Big Mac alle quattro di mattina

Per il popolo della notte è un vero e proprio rito. Ma gli esperti di sanità sono sempre più scettici
LUGANO – Kebab o hamburger alle quattro di mattina. Dopo la discoteca o dopo avere trascorso la serata tra un bar e l’altro. Per il popolo della notte è un trend che va avanti da anni. Un rito che si consuma ogni fine settimana. Ma che fa storcere il naso a dietisti ed esperti di sanità, sempre più scettici e allarmati. “Così il colesterolo va alle stelle e si mette a rischio la propria salute”, dice Raffaella Wolf Tognola, dietista. Le abitudini alimentari dei giovani ticinesi d’altra parte sono da tempo messe in discussione. Anche perché negli ultimi anni le autorità svizzere hanno più volte gridato all’allarme obesità. “Questo cibo notturno – aggiunge Antonella Branchi, co-coordinatrice del Programma d’azione cantonale ‘Peso corporeo sano’ – è pieno di grassi e di sale. Ed è povero sia di fibre sia di vitamine. È tutt’altro che salutare dunque”.
Colazione all’alba - Dai venditori di kebab, hot dog e patate fritte in zona Vanilla a Riazzino a quelli di Arbedo, Cornaredo e via dicendo, passando per il Marché di Monte Carasso e il Mac Donalds nell’area di servizio di Coldrerio, aperti entrambi fino all’alba. “Dietro a questo fenomeno – dice Marco Baudino, esperto di politiche giovanili – c’è il desiderio di stare in gruppo per un ultimo quarto d’ora prima di salutarsi”. In passato c’era il rito, peraltro in parte conservato, del cornetto o della brioche. Oggi, di notte, si va ancora nelle diverse pasticcerie sparse sul territorio: il Peverelli a Bellinzona, il Begna a Minusio, il Brumana a Lugano... Ma l’offerta alimentare notturna si è ampliata di molto. E kebab, hamburger e hot dog sono gettonatissimi. “In un certo senso – riprende Baudino – questa abitudine giovanile ha perso un po’ il suo senso originale: quello della colazione in compagnia all’alba. Sì, perché con kebab e birra non si può certo parlare di colazione”.
Con il peso sullo stomaco - Ketchup, salsa rosa, maionese. E poi ancora salsa allo jogurth, salsa piccante, senape… Sono vere e proprie bombe caloriche quelle divorate in fretta e furia dal popolo della notte prima di andare a dormire. “Si è calcolato – fa notare Raffaella Wolf Tognola – che un kebab e una coca cola equivalgono complessivamente a circa mille calorie, vale a dire quasi quanto l’organismo medio ha bisogno di assimilare in un’intera giornata. Figuratevi cosa può accadere se una persona prende il vizio di andare a dormire regolarmente con questo peso sullo stomaco”. “Non dimentichiamoci poi – annota Branchi – che durante questo tipo di serate si assumono già molte altre calorie con bibite alcoliche o zuccherate”. Spesso si mangia proprio per ‘asciugare’ l’alcol assorbito nelle ore precedenti. Per il popolo della notte diventano così centinaia e centinaia le calorie da smaltire al termine di ogni serata. “Quando si dorme – puntualizza Branchi – il nostro metabolismo si abbassa. Consuma molte meno calorie rispetto al resto della giornata. Così il corpo accumula la maggior parte delle sostanze ingerite, anziché smaltirle”.
Grossi rischi - Sovrappeso. Colesterolo alto. Seri problemi di pressione o di circolazione del sangue… Gli effetti del kebab alle quattro di mattina possono essere leggeri per alcuni, ma devastanti per altri. Il Cantone cerca di responsabilizzare i giovani. “Bisognerebbe – ribadisce Branchi – che imparino a fare una buona cena prima di uscire. Con un farinaceo, un alimento ricco in proteine e un alimento ricco in fibre e vitamine. In modo da non sentire i morsi della fame alle tre o alle quattro del mattino”. La logica alimentare, tuttavia, è relativizzata di fronte a quella del rito. “A volte – conferma Baudino – si mangia anche senza avere fame. Per inerzia. Perché lo fanno gli altri. Il gruppo funziona così. E gli adulti non si scandalizzino perché, seppur con le dovute proporzioni, le dinamiche erano le stesse anche 20 o 30 anni fa. Personalmente c’è una cosa che mi preoccupa in tutto questo. Il fatto cioè che i carrozzoni che vendono kebab e hamburger di solito vendono anche alcolici senza particolari limiti. E se alle cattive abitudini alimentari aggiungiamo l’alcol…”
Patrick Mancini
Foto Ti-Press Carlo Reguzzi



