Cerca e trova immobili
LUGANO

Il Bar Oops "assolto" da Padre Francesco

Da "generatore di rumore" a luogo "normale". L'evoluzione del bar sbarcato sui quotidiani ticinesi per i problemi, o presunti tali, causati dai suoi clienti. Padre Francesco, sacerdote della Chiesa di Sacro Cuore: "Non si può mica vivere in una città senza nessun problema"
None
Il Bar Oops "assolto" da Padre Francesco
Da "generatore di rumore" a luogo "normale". L'evoluzione del bar sbarcato sui quotidiani ticinesi per i problemi, o presunti tali, causati dai suoi clienti. Padre Francesco, sacerdote della Chiesa di Sacro Cuore: "Non si può mica vivere in una città senza nessun problema"
LUGANO - "Da quando ci sono state le prime proteste da parte degli inquilini del piano di sopra, la situazione è sicuramente migliorata", spiega Edo Sbarsi. Tema della discussione ancora una volta il rumore, o presunto tale, gen...

LUGANO - "Da quando ci sono state le prime proteste da parte degli inquilini del piano di sopra, la situazione è sicuramente migliorata", spiega Edo Sbarsi. Tema della discussione ancora una volta il rumore, o presunto tale, generato dal bar Oops in via Buffi a Lugano. Il noto luogo di ritrovo nei pressi dell'Università di Lugano, nato quasi in contemporanea con il tanto desiderato polo universitario cantonale, è sbalzato agli onori della cronaca durante la scorsa estate quando le lamentele di un inquilino dello stesso stabile, del parroco della Chiesa Sacro Cuore dirimpettaia del bar e di alcuni altri vicini hanno occupato le pagine dei quotidiani. Al coro di lamentele si è opposto quello di coloro che, anche online, hanno voluto ridimensionare i "peccati" attribuiti al bar ed ai suoi frequentatori.

Le voci critiche sottolineavano sia il disagio causato dal rumore generato dai frequentatori del locale, sia la sporcizia lasciata per strada durante la sera e nel corso della giornata. Ad onor del vero il locale, che apre di primo mattino e chiude in tarda serata, non annovera solo una clientela di diciottenni e ventenni (ogettivamente e naturalmente poco attenti alle necessità di coloro che vivono nella zona), ma anche professori universitari, signori e signore del quartiere.

"Secondo me i problemi che hanno portato alle lamentele non dipendevano tanto dal bar Oops. C'era poco controllo in zona e di conseguenza non c'era tanta 'bella gente'" prosegue Sbarsi. "Il bar è un luogo di ritrovo e, onestamente, non fa più rumore di altri. Inoltre da quando ci sono state le lamentele la situazione è decisamente migliorata. Probabilmente anche grazie alle videocamere di sicurezza che hanno installato nella via". Sbarsi, che fino al fine settimana scorsa viveva proprio sopra il bar in questione e sotto gli inquilini che si sono lamentati, spiega che "quest'estate in effetti si sentivano un po' di rumori, ma anche perché visto il caldo le finestre erano aperte".

"Premetto che sono qui da poco tempo -esordisce Padre Francesco, sacerdote 'anziano' della Chiesa di Sacro Cuore - ho sentito parlare dei disagi generati dal bar Oops, ma ora ho l'impressione che ci sia calma e tranquillità. Non so da cosa siano dipese le lamentele passate, ma ora definirei la situazione come di buona normalità". Padre Francesco ribadisce di non avere avuto esperienza diretta degli schiamazzi, della sporcizia e dei danni all'origine delle lamentele; ricorda il dibattito che si era sviluppato attorno ad alcune fotografie pubblicate sui giornali affermando che "evidentemente ognuno ha guardato alle proprie responsabilità e la situazione è rientrata nella normalità". Chiara la conclusione: "non si può mica vivere in una città senza nessun problema".

Saul Gabaglio

🔐 Sblocca il nostro archivio esclusivo!
Sottoscrivi un abbonamento Archivio per leggere questo articolo, oppure scegli MyTioAbo per accedere all'archivio e navigare su sito e app senza pubblicità.
Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.

Sappiamo quanto sia importante condividere le vostre opinioni. Tuttavia, per questo articolo abbiamo scelto di mantenere chiusa la sezione commenti.

Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.

Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.

Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!
NOTIZIE PIÙ LETTE