La dottoressa Armani chiede allo Stato 100.000 franchi di risarcimento

LUGANO - La dottoressa Laura Tiziana Armani, il medico luganese che nella primavera del 2005 cambiò sesso e fu sospesa dall’esercizio della sua professione, ha chiesto al Governo 100.000 franchi di risarcimento per le spese legali sostenute e per i danni patrimoniali subiti; più un franco, simbolico, per torto morale.
Come si ricorderà la decisione del Consiglio di Stato di sospendere l'attività del medico, fu in seguito revocata, dopo 3 anni, dal Tribunale cantonale amministrativo (Tram).
“La mia è stata una battaglia personale, ma anche di principio, contro la discriminazione e l’illegalità di una decisione presa nei miei confronti in buona parte solo per aver seguito la mia natura, essere donna – ha spiegato la dottoressa al caffè che dà notizia oggi della sua richiesta di risarcimento. Ho dovuto cedere uno studio medico ben avviato, lavorare fuori cantone e all’estero, sostenere spese legali per difendermi. Il minimo che possa fare adesso è farmi ripagare da chi ha sbagliato".




