Prostituzione: Arigoni denuncia sfruttamento sugli alloggi

Una denuncia contenuta in una interrogazione e inoltrata oggi in Consiglio di Stato. "Ragazze indebitate con l’organizzazione o il protettore e con moltissime difficoltà riescono solo dopo anni a saldare il debito. Molte lavorano con dei salari da fame, devono per forza bere molto alcool per aumentare il guadagno lavorando in locali che fanno schifo (...) tutto questo sotto il controllo di una organizzazione o di un protettore che sfrutta queste donne trattandole come carne in vendita e che non permetto
Una denuncia contenuta in una interrogazione e inoltrata oggi in Consiglio di Stato. "Ragazze indebitate con l’organizzazione o il protettore e con moltissime difficoltà riescono solo dopo anni a saldare il debito. Molte lavorano con dei salari da fame, devono per forza bere molto alcool per aumentare il guadagno lavorando in locali che fanno schifo (...) tutto questo sotto il controllo di una organizzazione o di un protettore che sfrutta queste donne trattandole come carne in vendita e che non permetto
LUGANO - Abusi nella situazione degli alloggi delle prostitute e sfruttamento degli esseri umani. È quanto denuncia in una interrogazione il deputato Giuseppe Bill Arigoni, che torna nuovamente con un atto parlamentare ad occuparsi dello sfruttamento delle prostitute.
Il deputato socialista denuncia una situazione di sfruttamento sulla base di segnalazioni che Arigoni ha raccolto nell'ambiente dei locali a luci rosse. "Il fatto che se l'alloggio non è occupato da una persona sola ci sono degli "accordi supplementari" lascia spazio ad abusi infiniti specialmente se queste persone abitano in appartamenti con un prestanome che sottoscrive il contratto di locazione" scrive Arigoni che assicura la fondatezza delle informazioni raccolte.
Nella sua interrogazione, il deputato scrive di ragazze "indebitate con l’organizzazione o il protettore e con moltissime difficoltà riescono solo dopo anni a saldare il debito. Molte lavorano con dei salari da fame, devono per forza bere molto alcool per aumentare il guadagno lavorando in locali che fanno schifo (...) tutto questo sotto il controllo di una organizzazione o di un protettore che sfrutta queste donne trattandole come carne in vendita e che non permettono che cambino lavoro".
Arigoni riferisce inoltre di situazioni di abusi in diversi località notturni del Canton Ticino. "Dalle informazioni che mi sono state date risulterebbe come situazioni di questo genere si verifichino ad esempio al Cecil (dove le donne sono anche obbligate ad appartarsi con i clienti al Hotel Victorya a Paradiso) e dove le ballerine pagano in tre o quattro la stessa pigione intera, già molto più alta di quanto stabilisce la legge in relazione al loro contratto di lavoro, per la stessa camera. Stessa situazione risulterebbe alla Canva ed al Tropical. Il sistema per mascherare questi abusi è quello di fare firmare delle ricevute di acconti fasulli come se le artiste avessero chiesto una parte del loro salario in anticipo, cosa assolutamente non vera".
Insomma situazioni di sfruttamento che hanno spinto il deputato a chiedere al Consiglio di Stato come può esserci una situazione di sfruttamento dopo che l'Ufficio federale dell'emigrazione (UFM) del Dipartimento federale di giustizia e polizia con una circolare aveva chiesto ai Cantoni maggior attenzione sulla situazione contrattuale delle ballerine.
"C'è un controllo fiscale sui prestanome o sulle amministrazioni che affittano gli appartamenti? C'è un controllo fiscale sulle agenzie intermediali e di gestione di queste persone? Chi controlla che i contributi cassa malati siano versati? In caso di malattia non è possibile che queste persone vengano spostate in Italia? Chi controlla le agenzie di intermediari che portano queste artiste in Ticino?", le domande contenute nell'interrogazione e sulle quali il Consiglio di Stato dovrà esprimersi.





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