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La lotta contro il fuoco batterico è senza streptomicina

La Sezione dell’agricoltura comunica che l’antibiotico a base di streptomicina, il quale potrà essere impiegato temporaneamente nella lotta contro il fuoco batterico in alcune zone della Svizzera, non verrà utilizzato in nessun caso in Ticino. Questo grazie al fatto che sono ormai 4 anni che non si sviluppano importanti focolai sull’intero territorio cantonale. Certamente il contenimento della malattia è stato anche agevolato dai massicci interventi d’estirpazione di Cotoneaster salicifolius, pianta ospite
La lotta contro il fuoco batterico è senza streptomicina
La Sezione dell’agricoltura comunica che l’antibiotico a base di streptomicina, il quale potrà essere impiegato temporaneamente nella lotta contro il fuoco batterico in alcune zone della Svizzera, non verrà utilizzato in nessun caso in Ticino. Questo grazie al fatto che sono ormai 4 anni che non si sviluppano importanti focolai sull’intero territorio cantonale. Certamente il contenimento della malattia è stato anche agevolato dai massicci interventi d’estirpazione di Cotoneaster salicifolius, pianta ospite
BELLINZONA - Tra le piante ospiti del fuoco batterico vi sono numerose rosacee coltivate, arboree e arbustive. Peri (Pyrus sp.) e meli (Malus sp.) sono gli ospiti suscettibili di maggiore interesse economico. Fra le piante ad interesse vivaistic...
BELLINZONA - Tra le piante ospiti del fuoco batterico vi sono numerose rosacee coltivate, arboree e arbustive. Peri (Pyrus sp.) e meli (Malus sp.) sono gli ospiti suscettibili di maggiore interesse economico. Fra le piante ad interesse vivaistico-ornamentale, i generi particolarmente danneggiati dagli attacchi della batteriosi sono cotognastri (Cotoneaster sp.), cotogni (Cydonia japonica), nespoli (Mespillus germanica), cotogni o meli del Giappone (Chaenomeles sp.), nespoli del Giappone (Eriobotrya japonica), peri corvini (Amelanchier ovalis), biancospini (Crataegus sp.), agazzini (Pyracantha coccigea), sorbi (Sorbus aria, S. aucuparia) e fotinie (Photinia davidiana).

La strategia della Confederazione per la lotta contro questa pericolosa batteriosi, che è disciplinata dall’Ordinanza federale sulla protezione dei vegetali, si basa su misure preventive di natura fitosanitaria finalizzate a evitare l'introduzione dell'agente patogeno in una regione ancora indenne, a eradicare il fuoco batterico nei luoghi in cui ha fatto la sua prima comparsa e a contenerlo laddove la malattia è endemica. Inoltre, per limitarne la diffusione e prevenire gravi danni sia alle aree verdi che alle zone frutticole, dal 2002 vige un’Ordinanza del Dipartimento federale dell’economia che vieta la produzione, la messa in commercio e l’importazione di tutte le piante del genere Cotoneaster e la specie Photinia davidiana.

Dalla primavera prossima l’UFAG (Ufficio federale dell'agricoltura) ha deciso inoltre d’autorizzare l’utilizzo di un antibiotico per cercare di contenere quello che è stato il più forte attacco, lo scorso anno, di fuoco batterico mai registrato nel nostro Paese, in particolare nella Svizzera tedesca.

Ricordiamo che la malattia è apparsa in Svizzera per la prima volta nel 1989, colpendo alberi in tre Comuni. L'anno scorso, malgrado i vari provvedimenti assunti per contenere la rapida diffusione del patogeno, la piaga ha toccato oltre 48’000 tra peri e meli ad alto fusto e quasi 62’000 a basso fusto in 869 Comuni. Il contributo di Confederazione e Cantoni ai costi correlati alle misure adottate ammonta a 30 milioni di franchi circa.

Alla fine di gennaio l’UFAG ha dato il proprio nulla osta all'utilizzazione dell'antibiotico streptomicina, ciò che ha suscitato aspre critiche tra le associazioni ambientaliste. Sebbene impiegato negli Stati Uniti, in Germania e Austria, questo antibiotico non raccoglie unanimi consensi, dato che si teme l’insorgere di possibili resistenze. Attualmente, si tratta però del prodotto più efficace per la lotta diretta contro il fuoco batterico. L'uso di questo trattamento resta comunque vincolato a severe condizioni d’impiego, può essere soltanto locale e limitato al periodo di maggiore virulenza, ossia in primavera. Pertanto l'autorizzazione della streptomicina non costituisce un'alternativa bensì un complemento alle misure ordinate in Svizzera che prevedono lo sradicamento o per lo meno il risanamento delle piante contaminate. Ribadiamo che nel Cantone Ticino l’utilizzazione della streptomicina non è permesso.

A livello cantonale, per contrastare il propagarsi della malattia, presente sul nostro territorio dal 2000, sono stati attivati specifici programmi di monitoraggio, con il controllo sistematico di tutti i frutteti commerciali, delle piante sensibili e dei vivai e con il coinvolgimento diretto di giardinieri e vivaisti in corsi di formazione che permettono loro di riconoscere i sintomi delle malattia e di procedere alle prime iniziative di prevenzione.

A queste misure si affianca la ricerca mirata condotta da Agroscope nei settori della resistenza, della diagnostica, dei prodotti fitosanitari e della genetica.

Il periodo della fioritura degli alberi da frutta a granella è quello che comporta il rischio maggiore d’infezione. In questa fase delicata la filiera (in particolare i frutticoltori e i consulenti in ambito frutticolo) richiede previsioni giornaliere, raccomandazioni e consulenza. Dal 2000 Agroscope Changins-Wädenswil ACW ha intensificato la sua attività in relazione alle previsioni sulle infezioni floreali e al servizio di allarme ed i risultati sono pubblicati quotidianamente nel sito Internet

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