Franco Dellatorre, la famiglia: "È sicuramente morto"
BELLINZONA - La famiglia dell'alpinista ticinese Franco Dellatorre, 49 anni, disperso dal 10 novembre nella Patagonia cilena, ritiene che il congiunto sia morto. Le ricerche organizzate sul posto non hanno permesso di individuare l'ex guardiano della capanna di Cadagno, ha indicato oggi l'alpinista Romolo Nottaris.
La famiglia Dellatorre è ormai certa della morte di Franco, che rimarrà per sempre nella sua amata regione di Campos de Hielo, in Patagonia, annuncia un comunicato della famiglia diffuso oggi da Nottaris.
L'alpinista luganese Nottaris in passato ha partecipato a numerose spedizioni in America latina con Dellatorre. Le operazioni di ricerca che ha coordinato dal Ticino non hanno dato risultati, ha detto all'ATS.
"Dopo essere stato contattato dalla famiglia Dellatorre, sono andato sul posto con due esperti italiani, una guida alpina internazionale e un membro del Club alpino italiano". Il 2 dicembre, ossia 22 giorni dopo la caduta di Dellatorre in un crepaccio, la squadra di ricerca ha constatato che il campo di partenza, dove era stata montata la tenda della spedizione, era ricoperto di neve fresca.
"Non esiste più nessuna possibilità che Franco abbia potuto sopravvivere", indica la famiglia nella nota. L'alpinista, esperto della Patagonia, nel 1993 era spravvissuto nella medesima regione ad una spedizione fallita. Allora era stato ritrovato in vita dopo essere stato dato per disperso per undici giorni, in compagnia dell'alpinista grigionese Arturo Giovanoli.
Sposato e padre di un bambino di due anni, l'ex guardiano della capanna di Cadagno, era in Cile con un altro alpinista ticinese. Al momento della caduta, i due stavano scalando la montagna "El arco".
Il compagno di cordata aveva impiegato due giorni per poter lanciare l'allarme, vista l'impossibilità di ricorrere alle comunicazioni via satellite nel luogo dell'incidente. Le pessime condizioni meteorologiche avevano impedito l'immediato avvio delle operazioni di ricerca.




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