L'Erotik Markt incontra la popolazione: "Chiedo tolleranza, non moralismi"

Patrick Stöckli incontrerà il 16 novembre la popolazione per spiegare come sarà l'Erotik Markt che intende aprire a Mendrisio.
"Voglio spiegare esattamente alla popolazione in che cosa consiste il progetto Erotic Markt, e soprattutto tranquillizzare la gente, rispondere alle loro domande, presentare il nostro concetto aziendale" ci ha detto Patrick Stöckli a telefono - "purtroppo c'è ancora qualcuno convinto che si tratti di un centro erotico legato alla prostituzione o peggio ancora alla pedoflia, in realtà è solo un normalissimo negozio, come ce ne sono tanti altri, che anzichè vendere mobili o abbigliamento, offre articoli erotici".
Ma come cercherà di convincere i presenti?
"Farò vedere un filmato in cui mostrerò che tipo di negozio è l'Erotik Markt. Illustrerò la tipologia dei clienti, dato che sui giornali qualcuno ha avuto il coraggio di affermare che un sexy shop farebbe aumentare il numero degli stupratori. Spiegherò che potranno venire uomini e donne, coppie normalissime, le quali potranno effettuare i loro acquisti in tutta tranquillità. Non ci saranno donne nude, nè spettacoli erotici, nulla di provocatorio insomma".
Cosa pensa delle reazioni di protesta da parte delle autorità e di un gruppo di cittadini?
"Credo che la maggior parte della gente non sia contraria al negozio. È solo una minoranza che si oppone al progetto. Di recente il Blick ha realizzato un sondaggio chiedendo alla gente se fosse favorevole all'apertura di un negozio erotico. Più dell'80% ha risposto di sì. Non sopporto chi fa del moralismo e chi si nasconde dietro a una doppia morale. Non pretendo che un Erotik Markt debba piacere a tutti, ma credo che coloro che non sono favorevoli al progetto possono starsene tranquillamente nelle loro case. Nessuno li obbliga ad entrare nel negozio. Esistono persone che sono contrarie ai casinò, e giustamente stanno lontano dalle case da gioco. Nessuno si è mai sognato di promuovere una petizione per farle chiudere. Chiedo solo un po' di tolleranza".
Ha già aperto 16 filiali nel resto della Svizzera, mai nessuna località le ha creato problemi?
"Nel canton Berna, a Lyssach, ci sono state alcune proteste da parte di una minoranza. Anche loro credevano che un sexy shop potesse creare problemi di ordine pubblico. La realtà ha mostrato invece il contrario, tutto è filato liscio e non si è verificato mai nessun problema. Basta chiedere alle autorità locali, e potranno confermare le mie parole".
Le polemiche così forte nate in Ticino non le hanno fatto mai pensare di trovarsi di fronte a un cantone un po' bacchettone, come qualche giornale svizzero-tedesco ha fatto intendere?
"No, perchè ad opporsi è solo una minoranza. Non posso però nascondere che qui in Ticino sto incontrando parecchie difficoltà. Come detto, conto sulla tolleranza della gente. In fondo il negozio ha tutte le carte in regola dal profilo giuridico per poter esercitare. Ovunque può esistere una minoranza che si oppone a un progetto di questo tipo, purtroppo nel caso del Ticino questa minoranza si trova proprio all'interno del Municipio. Per mia esperienza le posso assicurare che in generale coloro che più criticano questo negozi sono i primi ad entrare negli erotic-shop quando vanno all'estero".




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