Forum dei giovani: 'Gran Consiglio offensivo ed irrispettoso nei nostri confronti'

Oltre alla presa di posizione sul dibattito parlamentare, i giovani hanno pure presentato una lettera aperta sottoscritta da 850 persone, tra cui diverse firme "insospettabili"...
"Questa reazione pubblica - sostengono i giovani - ha lo scopo di tornare a ribadire limportanza di una seria promozione di politiche giovanili con e dei giovani, affinché si cominci seriamente a considerare i giovani come componente sociale dotata degli stessi diritti di esistere ed esprimersi delle altre, e si superino certi luoghi comuni che, purtroppo, continuano a persistere, anche tra rappresentanti politici. Non basta riconoscere a parole limportanza e il valore di principi quali la partecipazione e lautodeterminazione se poi, nei fatti, si dimostra non solo di ignorarne il significato, ma persino di voler insistere perché essi non abbiano modo di essere realizzati."
Parlamento "offensivo ed irrispettoso nei confronti dei giovani"
"Durante la discussione in Gran Consiglio, come già nel corso dei lavori della Commissione - si legge ancora nella nota stampa - sono emerse da alcune persone posizioni, osservazioni e luoghi comuni offensivi e irrispettosi nei confronti dei giovani e del Forum stesso. Talune delle esternazioni formulate misconoscono e contraddicono i principi stessi a cui dovrebbero fare riferimento le politiche giovanili: partecipazione, autodeterminazione, rispetto, coinvolgimento, libertà despressione, dialogo. Proprio mentre veniva sancita limportanza della promozione delle politiche giovanili fondate su queste basi (sancite dalla stessa legge giovani) e riconosciuto il ruolo e il valore del Forum, alcuni Gran Consiglieri hanno dato libero sfogo ad una serie di commenti, timori, accuse, critiche, risentimenti personali - non sempre legati unicamente ai giovani o alla contingenza- e si sono mostrati incoerenti.
Il dibattito si è infatti concluso con una votazione in cui sostanzialmente è stato approvato il disegno di legge contenuto nel Messaggio del Consiglio di Stato, con minimi emendamenti che ne hanno lasciato invariato il senso, riconoscendo e sostenendo così il Forum e il suo operato e ancorandone lesistenza alla legge, dopo discorsi ed affermazioni per cui esso risulterebbe diseducativo , inutile, gratuitamente critico, provocatorio e offensivo nei confronti delle autorità . Lunica modifica realmente apportata è limposizione di un cambiamento di nome (il Forum dovrà chiamarsi Consiglio) che non rispetta assolutamente il diritto allautodeterminazione dei giovani, e sembrerebbe dimostrare come alcuni Gran Consiglieri presumibilmente non avevano neppure letto il Messaggio accompagnante la proposta di legge (in cui si motivava la scelta del nome ). Inoltre le motivazioni di chi ha proposto il cambiamento di nome, sostenendo mancasse chiarezza, soprattutto in internet, tra Associazione Forum e Forum stesso, attesta una mancanza di informazione prima della proposta, e della relativa votazione, in quanto lAssociazione non possiede per ora alcun sito web .
Si potrebbero spendere molte parole per rispondere nel dettaglio agli interventi dei singoli Gran Consiglieri. Ma qualcun altro, preventivamente, aveva già scritto molte pagine su questi temi, spiegando ed illustrando sia i principi generali delle politiche giovanili (su cui si è basata dapprima la nascita e ora lancoraggio del Forum), sia la proposta di legge in questione. Tutte le preoccupazioni e i timori emersi in gran Consiglio e in Commissione trovano risposta in questo documento, che non è opera di giovani contestatari e inaffidabili, bensì si tratta proprio dello stesso Messaggio del Consiglio di Stato. Un documento completo, chiaro, esaustivo, coerente e rispettoso dei capisaldi delle politiche giovanili: partecipazione e autodeterminazione; 16 pagine di spiegazioni sul Forum, una cronistoria, dei confronti con esperienze analoghe in Svizzera, leggi e principi di riferimento, motivazioni sulla scelta del nome e sulletà dei partecipanti, e 2 pagine di motivazioni puntuali sugli articoli. Inoltre il Messaggio contiene a più riprese chiare affermazioni di riconoscimento, rispetto e sostegno del Forum e del suo lavoro , smentendo le accuse di chi ritiene che esso si limiti a criticare, senza proporre e rifiutando il confronto. Limpegno dellEsecutivo Cantonale a rispondere alle risoluzioni del Forum (impegno già svolto nelle prime 4 edizioni del Forum ed ora ancorato alla legge ) testimonia come da entrambe le parti si voglia proseguire con un dialogo che si è rivelato proficuo e soddisfacente.
Con questa documentata presa di posizione crediamo di poter rimandare al mittente le accuse di chi ritiene che al Forum ci si esprima in modo impreparato senza nessuna preparazione sul tema affrontato .
Limposizione del nome, un gesto "simbolico, ma significativo"
"Limposizione relativa al nome - continua la nota stampa - è un gesto simbolico, ma significativo. E riassume latteggiamento pretestuoso, di misconoscimento e superficialità di alcuni esponenti politici. Per questo motivo anche i giovani hanno deciso di rispondere in modo simbolico, con un atto concreto e ancor più significativo. Una lettera aperta In difesa del Forum cantonale dei Giovani e a sostegno del diritto allautodeterminazione in cui, da un lato si criticano limposizione del cambiamento di nome al Forum, e le dinamiche politiche evidenziate, dallaltro si ribadisce il sostegno e il riconoscimento al Forum. Si tratta di una dichiarazione generale di sostegno della posizione dei giovani e di riaffermazione dellimportanza delle politiche giovanili fondate su un reale rispetto reciproco, ed ha trovato consensi da più parti, proprio a testimoniare limportanza della partecipazione politica giovanile -considerata in questo caso nel contesto specifico del Forum- che va ben oltre le appartenenze o le simpatie per partiti e movimenti, e si rifà invece alla vera democrazia, quella che esiste solo se un numero, il più elevato possibile, di individui possiede ed esercita il diritto di partecipare, esprimersi, intervenire nella gestione di ciò che li concerne. La lettera è stata sottoscritta da numerosi, tra cui alcuni del tutto insospettati e insospettabili, esponenti del mondo della politica e della cultura ticinese".
Il carattere educativo del Forum
Sia il Messaggio sia il Rapporto affermano come tra gli scopi del Forum ve ne debba essere uno di carattere educativo, legato alla civica e alla conoscenza dei processi democratici e decisionali del nostro Cantone, (oltre che allapprofondimento di precise tematiche). Si parla spesso di giovani irriverenti e senza valori, e questo genere di pregiudizi sono tornati più volte anche in questo contesto ufficiale e politico nei confronti dei partecipanti al Forum. Ma se i giovani maleducati, irresponsabili e privi di senso civico o di ideali, sono dei ragazzi che si interessano a tematiche importanti per ogni individuo (partecipazione, autodeterminazione, ecologia, integrazione, politiche giovanili tutti temi trattati allinterno del Forum), lavorano e si impegnano per portare avanti ciò in cui credono, elaborando osservazioni, prese di posizione e proposte e cercando di dare il proprio, per quanto limitato, contributo alla società. E se al contempo quella che emerge dalle autorità è unidea di educazione basata da un lato sul punire e sulla tolleranza zero , dallaltro sul non concedere nulla, e rispondere sempre picche, perché altrimenti Immaginate voi con che spirito affronteranno il futuro questi giovani che imparano che basta chiedere per ottenere dallo stato. ; se i modelli a cui i giovani devono fare riferimento per la loro educazione sono rappresentati da dibattiti politici più simili a serragli che a confronti rispettosi e razionali, ebbene se sono queste le premesse, noi, ex partecipanti al Forum, preferiamo rimanere dei diseducati".
Lettera aperta.... e firme illustri
A conclusione della conferenza stampa è pure stata presentata una lettera aperta intitolata "In difesa del Forum Cantonale dei Giovani e a sostegno del diritto all'autodeterminazione" che - con tutta probabilità, come hanno spiegato i giovani - domani dovrebbe apparire sui tre quotidianin ticinesi. Hanno destato sorpresa le adesioni di alcuni prestigiosi personaggi del mondo politico, sociale, culturale e religioso. Tanto per fare qualche nome, tra quelli che hanno destato maggiore stupore, il Presidente della Lega dei Ticinesi Giuliano Bignasca, il Presidente del PLRT Giovanni Merlini, il vescovo di Lugano Pier Giacomo Grampa e i sindaci di Lugano, Locarno e Bellinzona, oltra a quattro Consiglieri Nazionali (Abate, Robbiani, Pedrina e Cavalli), il magistrato dei minorenni Silvia Torricelli, tre ex Consiglieri di Stato (Bervini, Martinelli e Lepori) e svariati Gran Consiglieri di aree politiche diverse. Un successo degno di nota non c'è che dire, soprattutto calcolando il numero totale delle adesioni che sfiora le 850 firme.




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