Monsignor Grampa: "Con quelle parole mi riferivo alle famiglie"

LUGANO - « Non chiedo alla Polizia e alla Procura di avvertire il sottoscritto quando intendono arrestare un rappresentante della Diocesi o avviare a suo carico delle indagini. Smentisco nel modo più assoluto questa interpretazione: sarebbe unassurdità totale: vedo con chiarezza la distinzione dei compiti, dei campi. No, il mio era un messaggio destinato alle famiglie in generale, che vengono a sapere di determinati fatti: Gente, genitori, quando sentite di cose strane, brutte, informatemi!. Non sarò mai un vescovo che copre, che butta lacqua di colonia sulle porcherie".
Con queste parole espresse in una intervista pubblicata su laRegioneTicino, il vescovo, Monsignor Pier Giacomo Grampa, ha voluto spiegare il senso delle sue parole pronunciate durante l'omelia di domenica a Gordola, in cui ha fatto riferimento alla vicenda del parroco arrestato per presunti atti di pedofilia.
Parole che hanno fatto molto discutere tanto da arrivare anche in Parlamento attraverso due interpellanze presentate al Governo. La prima di Jacques Ducry (Plr) che si sofferma sulla separazione fra Stato e Chiesa, la seconda del leghista Rodolfo Pantani.




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