Attentato Abetone, una lettera anonima indica le modalità del rogo, solidarietà con il poschiavino Marco Camenisch
Nelle prime ore del 21 gennaio un incendio aveva completamente distrutto gli impianti dell´ovovia che collega l´Abetone, la più importante stazione sciistica dell´Appennino toscoemiliano. La lettera pervenuta all´Ansa, inviata per posta prioritaria da Pistoia in data 22 gennaio secondo il timbro postale, è stata realizzata usando carta carbone, non è firmata ed è senza data.
Questo il testo: "Attacchiamo chi trasforma la montagna in denaro distruggendola impunemente. Chi la ama, allora, si ribelli e armandosi di qualunque mezzo fermi lo scempio degli sfruttarori. Solidarietà a Marco Camenisch, che la montagna l´ha vissuta e amata e, in questo momento, prigioniero in sciopero della fame tra quattro squallide mura in un carcere svizzero non può più camminarci. Con il desiderio che un giorno tu possa riacquistare la libertà, un abbraccio a te e a tutti i prigionieri chiusi nelle carceri di tutto il mondo".
Piu in basso e più centrale rispetto al testo, la lettera conclude con la frase relativa all´impianto dell´Abetone e alla modalità che sarebbe stata usata per appiccare il fuoco e cioè la sistemazione di materiale incendiario in quattro delle cabine dell´impianto di risalita. La missiva è ora all´attenzione degli investigatori che stanno valutandone l´attendibilità ed in particolare il riferimento alle modalità del rogo.
Dopo l´estradizione in Svizzera, Camenisch era stato rinchiuso nel carcere di massima sicurezza di Pfäffikon (ZH). In seguito era stato trasferito nel carcere bernese di Thorberg (BE), in uno stato di isolamento totale secondo il suo avvocato. Stando a quanto riferisce il sito internet www.freecamenisch.net citando la moglie di Camenisch, il grigionese è stato oggi di nuovo trasferito a Pfäffikon.
ATS




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