«Gli stranieri che arrivano in Svizzera dovrebbero pagare di più di cassa malati»

È quello che sostiene una mozione deposta a Berna dal leghista Lorenzo Quadri che parla di un buco di 6 miliardi di franchi.
BERNA/LUGANO - Che impatto ha l'immigrazione in Svizzera sul costo della cassa malati? È questo l'interrogativo che il consigliere nazionale leghista Lorenzo Quadri sottopone all'attenzione del Consiglio Federale.
Secondo Quadri, nel sistema, c'è un cortocircuito: «i cittadini stranieri che si trasferiscono in Svizzera ottengono da subito l’accesso illimitato alle prestazioni del nostro sistema sanitario, malgrado non abbiano contribuito a finanziarlo». Questo meccanismo, afferma, genererebbe un aumento dei costi per gli assicuratori malattia e, di conseguenza, dei premi.
Quadri sostiene che, anche ipotizzando un’età media degli immigrati intorno ai 30 anni, un cittadino svizzero ha versato «circa 70'000 franchi di premi» nello stesso lasso di tempo.
Rapportando questa cifra al saldo migratorio del 2023 – «circa 84 000 persone» – il sistema sanitario si troverebbe confrontato, secondo il calcolo dell’autore, con «quasi 6 miliardi di franchi» di contribuzioni mancanti.
La questione, afferma la mozione, assumerebbe particolare rilevanza nell’attuale contesto politico. L’eventuale nuovo accordo con l’UE porterebbe infatti a «una significativa crescita dell’immigrazione», con ulteriori ripercussioni negative sui costi sanitari e sui sussidi cantonali.
Per evitare che questo onere ricada sui residenti, Quadri propone di creare una base legale che permetta di applicare ai nuovi arrivati premi più elevati per un periodo definito, limitando nel contempo l’accesso ai sussidi RIPAM. L’obiettivo, conclude, è «evitare un travaso di costi» e alleggerire i cantoni, oggi confrontati con una crescente pressione finanziaria.



