Scandalo RUAG, ora spunta una lettera inviata da un whistleblower

Amherd ha confermato l'esistenza di una missiva che ha denunciato i sospetti di fronte in seno all'azienda
BERNA - La lettera di un whistleblower sui sospetti di frode presso Ruag Holding è effettivamente pervenuta alla Segreteria generale del Dipartimento federale della difesa (DDPS). Quest'ultimo ha poi chiesto informazioni al Consiglio di amministrazione.
È quanto affermato oggi dalla "ministra" della difesa, Viola Amherd, durante la conferenza stampa sul messaggio 2025 dell'esercito cui hanno partecipato anche Thomas Süssli e Christian Dussey, rispettivamente capo dell'esercito e direttore dei servizi di intelligence, entrambi dimissionari.
Una volta giunta la lettera, la Segreteria del DDPS ha contattato il Cda di Ruag per capire quanto ci fosse di vero negli addebiti mossi. Nella sua risposta, Ruag ha dichiarato di aver indagato, ma di non aver trovato nulla.
Al che, ha detto Amherd, «ne abbiamo preso atto e non abbiamo intrapreso ulteriori azioni». All'epoca, ha aggiunto la vallesana, questa sembrava essere la decisione giusta, ma con il senno di poi «avremmo dovuto avviare un'inchiesta». Tuttavia, ha precisato, «non è questo il ruolo della Confederazione come proprietario: Ruag è una società per azioni di diritto privato e la Confederazione può agire solo per monitorare gli obiettivi strategici».




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