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CAMERE FEDERALI

Chiesto il rimborso per i farmaci acquistati all'estero

Al Nazionale passa la mozione di Marcel Dobler (PLR)
20min/Simon Glauser
Fonte ATS
Chiesto il rimborso per i farmaci acquistati all'estero
Al Nazionale passa la mozione di Marcel Dobler (PLR)
BERNA - I farmaci acquistati all'estero vanno rimborsati dalle casse malattia. Lo chiede una mozione di Marcel Dobler (PLR/SG) approvata oggi dal Consiglio nazionale con 134 voti contro 24 e 22 astenuti.Nel dettaglio, il sangallese chiede una modific...

BERNA - I farmaci acquistati all'estero vanno rimborsati dalle casse malattia. Lo chiede una mozione di Marcel Dobler (PLR/SG) approvata oggi dal Consiglio nazionale con 134 voti contro 24 e 22 astenuti.

Nel dettaglio, il sangallese chiede una modifica legislativa per fare in modo che l'assicurazione sanitaria obbligatoria rimborsi i medicamenti o i mezzi ausiliari acquistati da clienti privati all'estero e non spediti loro per posta. Due le condizioni poste: il prodotto acquistato deve essere omologato nel nostro Paese e prescritto da un medico svizzero; e l'articolo deve essere più economico di quello venduto nella Confederazione.

Dobler ha ricordato la differenza di prezzo tra farmaci venduti in Svizzera e all'estero. Fuori da nostri confini i generici constano ad esempio circa la metà. Insomma, per il liberale-radicale il potenziale di risparmio è grande.

Durante il dibattito Thomas de Courten (UDC/BL) ha chiesto di bocciare la mozione. Secondo il basilese - che è anche presidente del Comitato direttore di Intergenerika (che rappresenta i fabbricanti di generici) - ha invocato il principio di territorialità, che protegge i pazienti e permette anche di rafforzare la Svizzera come sito di ricerca. «È un pilastro del nostro sistema sanitario», ha sostenuto.

Per il basilese vi è poi il rischio che gli importatori non vengano più incitati a omologare i loro farmaci in Svizzera. Thomas Bläsi (UDC/GE) ha da parte sua detto di temere ripercussioni negative per le piccole farmacie di quartiere o quelle delle zone di confine, farmacie che non hanno alcun margine di manovra nel fissare i prezzi.

L'atto parlamentare passa ora all'esame del Consiglio degli Stati.

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