La catena vuole passare ad altri oli e grassi o a prodotti bio. Migros, al contrario, punta su nuove certificazioni
BERNA - L’olio di palma ha un cattivo retrogusto da qualche tempo a questa parte. Per produrlo, in Asia o in America Centrale, vengono abbattute intere foreste tropicali e vengono sfruttati sia uomini che animali. Così, Coop ha deciso di limitare l’uso di questa materia prima nei propri prodotti. Al suo posto, dovrebbero tornare a farla da padrone il burro e altri tipi di olio. Dove non sia possibile si ripiegherà almeno sull’olio di palma bio, anche in prodotti non bio.
«Una parte considerevole dei nostri prodotti a marchio Coop abituali passerà all’olio di palma con la Gemma Bio», annuncia il direttore del progetto Raphael Schilling a 20 Minuten. Un numero minore di prodotti dovrebbe invece essere lavorato con altri oli e grassi. «Se il sapore sarà migliore, sostituiremo l’olio di palma con alternative locali come il burro, nei biscotti per esempio», aggiunge Schilling.
Troveremo ancora la Nutella? - I primi prodotti senza olio di palma dovrebbero arrivare sugli scaffali nel 2019. Anche il passaggio all’olio bio dovrebbe avvenire progressivamente da allora. Ma cosa succederà con un prodotto tradizionale come la Nutella? Coop continuerà a venderla? «In una prima fase ci concentreremo sui prodotti con il nostro marchio. Successivamente passeremo a quelli di terze parti», afferma il direttore del progetto. Ovvero: Ferrero, produttrice della celebre crema alle nocciole, e gli altri avranno il tempo di attrezzarsi.
Migros cerca nuovi produttori - «Per Migros, il passaggio ad altri oli non rappresenta una soluzione duratura», commenta dal canto suo la portavoce del gigante arancione, Alexandra Kunz. «I problemi ambientali segnalati si sposterebbero semplicemente su altri oli», aggiunge. Migros produce l’80% dei propri prodotti. Per farlo, ogni anno impiega circa 8mila tonnellate di olio di palma per i prodotti alimentari e 9mila tonnellate dei cosiddetti derivati dell’olio di palma per le polveri detergenti, i dentifrici o i saponi. Coop, al contrario, è un utilizzatore più piccolo di olio di palma e impiega ogni anno 2700 tonnellate totali.
Anche Migros, comunque, medita di passare a nuove etichette di certificazione. Al momento si valuta per esempio su quali distributori e produttori orientarsi per il passaggio allo standard internazionale POIG (Palm Oil Innovation Group). «L’unica via sensata è il miglioramento continuo degli standard di produzione dell’olio di palma», assicura Kunz.