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Un uomo tenta di vendicare Luca aggredendo un giudice. Che però non c'entra niente col caso
SION - Sabato sera il giudice del comune di Sion è stato aggredito da uno sconosciuto, che l'ha picchiato violentemente evocando il caso del piccolo Luca.
Il giudice aveva appena finito il suo impiego in qualità di responsabile di un ufficio elettorale. Si stava spostando a piedi verso il suo veicolo, che era posteggiato vicino al Palazzo di giustizia, quando è stato selvaggiamente aggredito da un uomo, che gli ha inferto diversi pugni in testa.
Il magistrato ha dichiarato che il suo aggressore gridava in continuazione "Luca, Luca!" e "Ti farò la stessa cosa che a Luca, str...!", mentre tentava di infilargli le dita negli occhi con determinazione e odio. Il giudice è convinto che l'aggressore voleva cavargli gli occhi.
La lotta tra i due è durata una decina di minuti, ma la vittima è riuscita a difendersi ed il criminale si è dato alla fuga. Una terza persona ha poi allertato i soccorsi, che hanno portato il magistrato all'ospedale di Sion. È ferito al viso e soffre di diverse contusioni.
La Polizia, che ha messo in atto un dispositivo di ricerca, precisa che la vittima dell'aggressione aveva lasciato la sua funzione di giudice d'istruzione nel 1992, ovvero prima del caso Luca.
"Anche se si fosse trattato del giudice incaricato del caso, avrei condannato questa aggressione, che è opera di uno squilibrato" ha affermato il padre di Luca, Nicola Mongelli. "Non è aggredendo qualcuno che si troverà il colpevole. La nostra famiglia esprime il proprio sostegno al giudice in questione". Il padre ha comunque voluto restare prudente su un eventuale legame tra "il caso Luca" e l'aggressione di sabato. "Ci sono tanti Luca in Svizzera" ha dichiarato.
