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GINEVRA

Niente «scuola-prigione» per i piccoli asilanti

Si pensava che i bambini ospiti del centro federale d'asilo dovessero essere istruiti al suo interno. Oggi il dietrofront
Foto simbolica. Depositphotos (Ruslan-Lytvyn)
Fonte ATS
Niente «scuola-prigione» per i piccoli asilanti
Si pensava che i bambini ospiti del centro federale d'asilo dovessero essere istruiti al suo interno. Oggi il dietrofront

GRAN-SACCONEX - I bambini ospitati nel nuovo centro federale d’asilo di Grand-Saconnex, nel Cantone di Ginevra, potranno frequentare le scuole nei dintorni: niente «scuola-prigione» per loro, come era stata definita l'intenzione iniziale di dare loro istruzione all’interno del centro stesso, poiché sembrava che non ci fosse spazio disponibile nelle scuole vicine. Questa decisione aveva suscitato forti critiche.

A tutti i bambini ospitati nel centro sarà ora data la possibilità di frequentare le scuole pubbliche dei dintorni. In particolare, si tratterà della scuola di Grand-Saconnex-Village, della scuola media Budé e del centro di accoglienza per l’insegnamento secondario II, ha comunicato giovedì la Direzione cantonale dell’istruzione pubblica (DIP), confermando una notizia diffusa da RTS, la radio-televisione della Svizzera romanda.

La DIP ha individuato aule libere nelle scuole del comune situato alla periferia di Ginevra, dopo che alcune famiglie ucraine ospitate al Palexpo hanno lasciato la zona.

Il nuovo centro federale d’asilo di Grand-Saconnex, la cui apertura è prevista per lunedì, è stato oggetto di forti critiche da parte di associazioni per l’asilo, sindacati e forze politiche di sinistra, soprattutto per la sua collocazione nei pressi della pista dell’aeroporto. Con una capienza di 250 posti, il centro ospiterà richiedenti asilo per un massimo di 140 giorni, prima che siano assegnati a un Cantone o espulsi.

L’idea iniziale di istruire i bambini all’interno del centro era diventata il principale punto critico. All’inizio del mese era stata presentata una petizione con oltre 6.500 firme contro quella che è stata definita una «scuola-prigione».

Il centro doveva essere presentato giovedì alla stampa, ma la visita è stata annullata dalla Segreteria di Stato per la migrazione (SEM) a causa di «gravi minacce» in un «clima teso». Per venerdì sera è prevista una manifestazione davanti alla struttura.

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