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GINEVRA

Tenta di rapire un bambino di tre anni da una scuola, a processo un trentenne

Difficilmente finirà in carcere: a causa dei suoi disturbi schizofrenici, l'accusa è intenzionata a non chiedere una pena detentiva
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Fonte 24 Heures
Tenta di rapire un bambino di tre anni da una scuola, a processo un trentenne
Difficilmente finirà in carcere: a causa dei suoi disturbi schizofrenici, l'accusa è intenzionata a non chiedere una pena detentiva
GINEVRA - Tentato rapimento e sequestro di persona. Sono i principali reati ipotizzati di un imputato a processo il 10 aprile a Ginevra.L'episodio - La notizia è riportata da 24 Heures. L’episodio, piuttosto inquietante, è accaduto il 14 settembr...

GINEVRA - Tentato rapimento e sequestro di persona. Sono i principali reati ipotizzati di un imputato a processo il 10 aprile a Ginevra.

L'episodio - La notizia è riportata da 24 Heures. L’episodio, piuttosto inquietante, è accaduto il 14 settembre 2023, nel tardo pomeriggio, in una scuola del quartiere Plainpalais.

Mentre alcuni adolescenti e ballerini stavano provando uno spettacolo, l’uomo, cittadino francese nato nel 1994, avrebbe afferrato il braccio di un bambino di 3 anni, fratello di un’alunna, e avrebbe tentato di trascinarlo lontano.

Le grida: «Allah» - La sorella è intervenuta subito, cercando di far ragionare il rapitore e, al contempo, tentando di riprendersi il piccolo. Sono intervenuti anche altre persone, provando a far desistere l’uomo, senza successo. L’imputato avrebbe anche urlato “Allah” varie volte e si sarebbe rivolto agli astanti con fare minaccioso.

I disturbi schizofrenici - La situazione si è risolta grazie al pronto intervento di alcuni ballerini che, facendo cadere il rapitore, sono riusciti a immobilizzarlo. Subito dopo è intervenuta con l’arresto la polizia. L’uomo, stando alle prime ricostruzioni, soffre di disturbi schizofrenici: quel giorno non avrebbe preso le consuete medicine.

Trattamento stazionario - Per questa ragione, il procuratore parrebbe intenzionato a non chiedere una pena detentiva. Secondo l’accusa, infatti, il rischio di recidiva è basso. E, soprattutto, sarebbe molto più utile un percorso di recupero terapeutico.

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