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NEPAL

La rivolta degli sherpa, le vittime sono lo svizzero Steck e l'italiano Moro

Le tensioni sono sorte durante il lavoro di fissaggio delle corde sul versante ovest del Lhotse, dove era stata collocata una tenda
Foto d'archivio (Keystone)
La rivolta degli sherpa, le vittime sono lo svizzero Steck e l'italiano Moro
Le tensioni sono sorte durante il lavoro di fissaggio delle corde sul versante ovest del Lhotse, dove era stata collocata una tenda
KATHMANDU - Sono il bernese Ueli Steck, il bergamasco Simone Moro e il britannico Jonathan Griffith gli alpinisti aggrediti sabato pomeriggio da un gruppo di sherpa nel campo base numero 2 dell'Everest, a quanto sembra per presunte interfere...

KATHMANDU - Sono il bernese Ueli Steck, il bergamasco Simone Moro e il britannico Jonathan Griffith gli alpinisti aggrediti sabato pomeriggio da un gruppo di sherpa nel campo base numero 2 dell'Everest, a quanto sembra per presunte interferenze nel loro lavoro.

Le tensioni sono sorte - riferisce l'agenzia italiana Ansa citando anche "The Himalayan Times", giornale nepalese in lingua inglese - durante il lavoro di fissaggio delle corde sul versante Ovest del Lhotse, fra il campo 2 e il 3 basso (a circa 7.200 metri), dove era stata collocata una tenda.

Una vota tornati al campo di partenza, i tre alpinisti hanno trovato ad attenderli una folla di un centinaio di sherpa che hanno tentato di "punirli fisicamente" e che sono riusciti a ferirli. Lo scontro non si è trasformato in tragedia solo per l'intervento degli altri alpinisti stranieri, che si sono interposti e sono riusciti a calmare la situazione, scrive l'Ansa.

"Ci hanno detto che se non lasciavamo il campo 2 entro un'ora ci facevano fuori", ha raccontato il 45enne Simone Moro al sito web Montagna.tv, citato stamane anche dal "Blick" di Zurigo. Moro sarebbe riuscito a schivare una coltellata, andata poi a colpire lo zaino. Il 36enne bernese Steck, noto per le sue solitarie e record di velocità su impegnative pareti delle Alpi come la Nord dell'Eiger, avrebbe preso un sasso in faccia, sulla bocca. Entrambi insieme a Griffith sono stati malmenati, il tutto senza un apparente motivo, riferisce ancora Montagna.tv.

"The Himalayan" dà anche la versione della parte opposta: secondo quanto riporta il giornale nepalese, "i lavoratori hanno reagito dopo che il cittadino italiano Moro li aveva minacciati identificandosi come una guida turistica internazionale".

Sull'accaduto la polizia nepalese ha già aperto un'inchiesta, mentre Nimanuru Sherpa, direttore esecutivo di Cho-Oyu Treks, l'agenzia che ha organizzato la spedizione di cui fanno parte i tre alpinisti, si è detto "rattristato per l'accaduto", osservando che l'episodio "rischia di offuscare l'immagine del Nepal nel mondo".

Incerto ora il destino della spedizione. Steck sarebbe già volato via dal campo base, ed è possibile che decida di far rientro a casa, scrive Montagna.tv. Il "Blick" indica da parte sua che il bernese è già arrivato nella capitale nepalese Katmandu ed è in attesa di tornare in Svizzera.

ats

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