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SVIZZERA

Mosche ed escrementi di topo nel piatto, solo un caso isolato?

La grande maggioranza dei ristoratori rispetta le norme igieniche. Eppure il lavoro per i laboratori cantonali non manca. Come mai?
Imago
Fonte Tages-Anzeiger
Mosche ed escrementi di topo nel piatto, solo un caso isolato?
La grande maggioranza dei ristoratori rispetta le norme igieniche. Eppure il lavoro per i laboratori cantonali non manca. Come mai?

ZURIGO - «Cibo avariato, maleodorante e ammuffito». Questa è la conclusione del rapporto di un’ispezione igienica avvenuta lo scorso settembre in un pub di Argovia. La sanzione? 3mila franchi di multa.

Lavoro per i laboratori cantonali - Il caso, riportato dal Tages-Anzeiger, purtroppo non è isolato. Malgrado la grande maggioranza degli esercenti rispetti le norme igieniche, il lavoro per i diversi laboratori cantonali non manca.  

Pochi giorni fa, l'Ufficio federale per la sicurezza alimentare e veterinaria (USAV) ha pubblicato per la prima volta dati dettagliati sulle ispezioni ufficiali nel settore alimentare. I numeri mostrano i risultati delle ispezioni per il 2022 e il 2023.

I dati nel dettaglio - Generalmente, come anticipato, il livello di sicurezza alimentare è più che ottimo. Nel dettaglio, il rischio nel settore alimentare è risultato “considerevole” o “elevato” in un'ispezione su cinque. Se si considerano solo i ristoranti, la percentuale raggiunge circa il 25%. Le cifre, però, non sono rappresentative del settore. La ragione? Le ispezioni sono basate sul rischio: i locali che hanno già attirato l'attenzione negativa e che hanno maggiori probabilità di avere problemi vengono "visitati" più spesso.

Nel 2023 sono state emanate circa 20'500 misure amministrative ai ristoranti in tutta la Svizzera, un numero nettamente superiore a quello dell'anno precedente.

Denunce raddoppiate - Nel cantone di Berna, ad esempio, il numero di denunce penali contro aziende alimentari per gravi carenze è quasi raddoppiato dal 2022 al 2023, e dieci hanno dovuto essere chiuse. «Se c'è meno personale a disposizione, l'igiene è spesso il primo settore a risentirne», ha spiegato al quotidiano d'oltralpe il chimico cantonale Otmar Deflorin. «Questo non influisce solo sulla pulizia superficiale di un'azienda, ma anche sulla qualità microbiologica degli alimenti».

L'Ufficio grigionese per la sicurezza alimentare scrive nel rapporto annuale 2023 che «i frequenti cambi di gestore e la carenza di manodopera qualificata rendono difficile migliorare significativamente la situazione generale».

Qualche esempio sgradevole - Nella sua relazione annuale 2023, l'Ufficio per la tutela dei consumatori di Argovia afferma che «l'uso di un locale di produzione è stato vietato sette volte a causa di carenze igieniche, una volta in relazione a un'infestazione di topi e un'altra per una grave infestazione di mosche».

In Ticino invece lo scorso anno sono giunte 101 segnalazioni al laboratorio cantonale (LC) e inviate, per la maggior parte, da cittadini, personale medico o altre autorità cantonali o di altri Cantoni. «Un intervento immediato - scriveva il LC lo scorso mese di gennaio - è necessario in particolare in quei casi dove vi è un rischio incombente per la salute pubblica, ad esempio in presenza di annunci di malessere».

«Pochi casi isolati» - Insomma, le brutte sorprese, malgrado un livello generale più che ottimo, non mancano neppure in Svizzera. Anche per l’associazione di categoria GastroSuisse, questi casi non possono essere tollerati. Eppure «la stragrande maggioranza delle aziende e dei ristoranti lavora in modo impeccabile rispettando le norme igieniche», ha spiegato il direttore ad interim Patrik Hasler-Olbrych.

La sicurezza alimentare è essenziale nel settore della ristorazione. «In qualità di associazione dei datori di lavoro, informiamo e sosteniamo i nostri membri, ad esempio con le linee guida per le buone pratiche nel settore dell'ospitalità».

Secondo Hasler-Olbrych, la maggior parte delle denunce potrebbe essere evitata con una formazione e un aggiornamento completo.

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