La moglie al lavoro e il marito a casa a occuparsi dei figli: come sfatare un tabù ancora molto presente nella nostra società.
SAL GALLO - Lui lavora, mantiene la famiglia, e lei rimane a casa a occuparsi dei figli. Un’idea di famiglia tradizionale superata ormai da tempo. O forse no?
Donna al lavoro e uomo in casa - Uno studio condotto presso la University of Victoria in Canada ha rilevato che le famiglie nelle quali la donna guadagna più dell’uomo soffrono ancora spesso di pregiudizi.
Il grande problema? La paura degli uomini di non essere più in linea con le aspettative della società. Oltre il 70% degli uomini interrogati infatti si sentono a disagio e inadeguati in queste relazioni.
In Svizzera ancora un tabù? - Gli spunti emersi dalla ricerca canadese valgono però anche per la Svizzera e non solo. Secondo la ricercatrice in psicologia sociale dell’Università di San Gallo Julia Nentwich l'idea dell'uomo come pilastro finanziario della famiglia è fortemente radicata in tutto il mondo occidentale.
Le situazioni in cui la donna lavora e l’uomo sta a casa sono viste ancora come un tabù. «Non si tratta di un semplice ruolo, di un costume, ma di una vera e propria costruzione dell'identità maschile, complessa e profondamente radicata», spiega la ricercatrice. «Per mantenere un'identità stabile, abbiamo bisogno di interazioni quotidiane che ci permettano di sapere che l'immagine che abbiamo di noi stessi è confermata agli occhi degli altri».
Tutti i pregiudizi - Insomma gli uomini vengono spesso ridicolizzati quando si dedicano maggiormente ai lavori domestici o all'educazione dei figli. Dall’altro lato le donne che guadagnano di più, secondo lo studio, devono spesso giustificare la loro scelta: «Perché non cerchi un uomo ‘vero’?».
Nei Paesi anglosassoni come gli Stati Uniti e la Gran Bretagna, le relazioni in cui la donna guadagna di più non sono più rare. Una donna su tre in una relazione è la principale fonte di reddito.
E Svizzera? Su questo aspetto il nostro paese ha perso parecchio terreno. «Le cifre in Svizzera si riducono rispetto ai paesi anglosassoni. Da un lato, ciò si riflette nel basso tasso di lavoro a tempo parziale degli uomini, che è solo del 19,6%. Inoltre, secondo l'Ufficio federale di statistica, solo il 3% delle coppie svizzere si scambia effettivamente i ruoli», conclude Nentwich.