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Chi trae vantaggio dall'abolizione del valore locativo?

Se la proposta passasse, i proprietari di case potrebbero ottenere notevoli risparmi fiscali a seconda della tipologia di nucleo familiare.
Madeleine Schoder/Tamedia
Chi trae vantaggio dall'abolizione del valore locativo?
Se la proposta passasse, i proprietari di case potrebbero ottenere notevoli risparmi fiscali a seconda della tipologia di nucleo familiare.

SONDAGGIO

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Questi sondaggi non hanno, ovviamente, un valore statistico. Si tratta di rilevazioni aperte a tutti, non basate su un campione elaborato scientificamente. Hanno quindi l'unico scopo di permettere ai lettori di esprimere la propria opinione sui temi di attualità.

ZURIGO - L'ultima parola spetta ora al popolo. Dopo sette anni di tira e molla sulla tassazione degli immobili residenziali occupati dai proprietari, il Parlamento ha approvato una proposta di riforma. Se venisse adottata, alcuni proprietari potrebbero trarne grandi vantaggi, mentre altri ne trarrebbero pochi, come dimostra un nuovo studio di Raiffeisen.

Chi vince?
Se il valore locativo venisse abolito, la proprietà di un'abitazione diventerebbe notevolmente più attraente dal punto di vista finanziario e di conseguenza guadagnerebbe anche valore, grazie all'attuale situazione di bassi tassi d'interesse, spiega Freddy Hasenmaile, economista capo di Raiffeisen Svizzera.

Grazie all'elevata detrazione per gli acquirenti della prima casa, le coppie sposate che acquistano una nuova proprietà trarrebbero i maggiori benefici dalla riforma. «Anche le economie domestiche con anticipo basso, ad esempio molte economie domestiche di pensionati, approfitterebbero della riforma», fa notare Hasenmaile.

Chi perde?
D'altro canto, a trarre meno vantaggi sarebbero i proprietari di immobili che necessitano di essere risanati. Infatti, i lavori di risanamento volti a conservare il valore e i costi di manutenzione forfettari non potrebbero più essere dedotti dal reddito imponibile.

Tra i potenziali perdenti della riforma rientra anche il settore dell'edilizia. «Nella fase di transizione fino all'entrata in vigore della riforma, questo settore dovrebbe in realtà beneficiare di molti incarichi last minute nel breve periodo. Sul lungo termine, tuttavia, sempre meno fondi verrebbero destinati al risanamento di immobili residenziali, per via dell'eliminazione di gran parte delle deduzioni fiscali sulla manutenzione», prosegue l'esperto.

Miliardi di entrate in meno per diversi anni
Se l'attuale contesto dei tassi di interesse permane, per effetto della riforma anche il fisco dovrebbe mettere in conto alcuni miliardi di entrate in meno per diversi anni. «Secondo i nostri calcoli - sottolinea l'economista capo -, sgravi e oneri fiscali cominciano a bilanciarsi solo a partire da un livello dei tassi di quasi il 3%». Le prospettive di successo della riforma alle urne sono invece difficili da stimare. «Anche se in Svizzera i proprietari di abitazioni sono in netta minoranza, le nostre analisi rivelano che in passato la loro partecipazione politica è stata sensibilmente superiore alla partecipazione al voto media della popolazione svizzera», conclude.

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