Un avvocato spiega perché i truffatori romantici riescono spesso a cavarsela rispetto ai loro “colleghi” dei paesi vicini.
MOUTIER - Prima le corteggiava, poi le faceva innamorare e infine le truffava. Un semplice modus operandi che ha fruttato a Fabien (nome di fantasia) diverse migliaia di franchi (si parla di oltre 10mila franchi estorti a ogni vittima). Il 31enne dovrà comparire davanti al Tribunale regionale di Moutier (BE).
«Deve essere fermato» - La prima udienza, in programma ieri lunedì 20 gennaio è saltata, l’imputato non si è presentato. «Abbiamo aspettato mesi per questo momento, ma lui ha deciso di non metterci la faccia», ha spiegato al Blick una delle dodici vittime di Fabien. «Deve essere fermato e noi faremo in modo che la giustizia faccia il suo corso», ha aggiunto Laura, 35 anni, anche lei finita nella rete del truffatore.
I capi di accusa sono i seguenti: Fabien usa le app di incontri (Tinder su tutti) e i social media per cercare donne che stanno attraversando una fase difficile della loro vita. Dopo averle sedotte le convinceva a versargli ingenti somme di denaro. Quando le vittime pretendevano il ritorno dei soldi lui diventava violento. Il 31enne dovrà infatti rispondere di minacce, coercizione, aggressione e percosse.
Perché in Svizzera è più facile sfuggire alla giustizia? - «In Svizzera, i truffatori romantici hanno gioco facile. Questo rispetto ai loro “colleghi” dei paesi vicini», ha spiegato l’avvocato penalista Andrea Kuhn. «Qui per essere giudicato penalmente, l’inganno deve essere doloso, altrimenti non è considerato frode. Mi spiego meglio: se un reato viene commesso sulla base di un normale inganno, il reato di frode non viene riconosciuto».
E quindi? «Viene riconosciuta la frode in casi di falsificazioni di documenti oppure se viene provata una fitta trama di menzogne e bugie. In Svizzera insomma il grado di corresponsabilità delle vittime è più elevato che in altri Paesi».