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Case al mare, da sogno a incubo. Ci casca anche il Ceo di Bulgari: «Sono stato manipolato»

Jean-Christophe Babin ha speso 414'000 euro per la sua villa in Sardegna. Al momento, nulla è stato realizzato.
Deposit - Imago/Stefano Montesi
Fonte Blick
Case al mare, da sogno a incubo. Ci casca anche il Ceo di Bulgari: «Sono stato manipolato»
Jean-Christophe Babin ha speso 414'000 euro per la sua villa in Sardegna. Al momento, nulla è stato realizzato.

OLBIA - Una villa signorile a Golfo Aranci, di fronte al bellissimo mare sardo. Ma, anche per Jean-Christophe Babin, amministratore delegato di Bulgari, il sogno di una casa al mare si è trasformato in un incubo.

Le denunce verso il gruppo Arras - Si tratta del secondo capitolo di una vicenda raccontata dal Blick. Sono diverse, infatti, le famiglie svizzere ed europee che hanno deciso di affidarsi al gruppo italiano Arras per l'edificazione di una seconda abitazione al mare. Per ora, però, le costruzioni di alcuni dei suoi complessi turistici non sono state completate. Tanto che in molti, sentendosi truffati, hanno presentato una denuncia penale alla procura di Milano.

«Sono stato manipolato» - «Come tutte le altre vittime, sono stato manipolato dalle bugie e dalle false promesse dell’amministratore delegato», ha raccontato. Il Ceo di Bulgari ha speso 414’000 euro. Ma la villa non è ancora in piedi. «Sono stato stupido - ha aggiunto - e sono caduto nelle macchinazioni del gruppo immobiliare».

Un milione di franchi investiti - Babin non è un semplice “cliente”: ha fatto anche affari col gruppo Arras, investendo anche un milione di franchi. È stato nel cda nel 2023 e responsabile dello showroom svizzero. «Nel corso del tempo, ho notato pratiche commerciali inaccettabili» - ha precisato. La società immobiliare, infatti, da dicembre non avrebbe pagato l’affitto del negozio né lo stipendio dei dipendenti.

L'azione legale - Il Ceo di Bulgari ha intrapreso un’azione legale contro la società. «Non ho solo perso molto denaro - ha concluso - il gruppo ha usato la mia immagine per rassicurare gli investitori e cercare di nascondere le sue pratiche discutibili». Contattato dal Blick, l’avvocato dell’amministratore delegato respinge le accuse di truffa, ammettendo però i ritardi accumulati nella costruzione delle case.

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