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SVIZZERA / ITALIA

La casa al mare in Sardegna, da sogno a incubo

Una famiglia svizzera ha investito soldi per acquistare un’abitazione nei pressi del golfo dell’Asinara. Ma qualcosa è andato storto
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Fonte Blick
La casa al mare in Sardegna, da sogno a incubo
Una famiglia svizzera ha investito soldi per acquistare un’abitazione nei pressi del golfo dell’Asinara. Ma qualcosa è andato storto
ZURIGO / BADESI - Quando parlano dell’acquisto della casa in Sardegna, a un chilometro dal mare, la coppia svizzera contattata dal Blick non nasconde la propria rabbia e disperazione. I due, che preferiscono rimanere anonimi, abitano nel canton Zur...

ZURIGO / BADESI - Quando parlano dell’acquisto della casa in Sardegna, a un chilometro dal mare, la coppia svizzera contattata dal Blick non nasconde la propria rabbia e disperazione. I due, che preferiscono rimanere anonimi, abitano nel canton Zurigo. Volevano regalarsi un “sogno”: una seconda abitazione a Badesi, la “California” del golfo dell’Asinara, per trascorrere insieme alle due figlie estati da sogno.

L'acconto di 78'000 euro - Le cose, però, stando al racconto della coppia, non sono proprio andate così. La famiglia si è rivolta a una società immobiliare specializzata, il gruppo Arras. «Abbiamo creduto a ciò che abbiamo visto sul sito e abbiamo versato un acconto di 78’000 euro - raccontano - nel contratto d’acquisto ricevuto, ci veniva detto che la casa sarebbe stata completata entro settembre 2023».

I problemi non mancano - Però, come raccontano i due, i problemi non sono mancati. «L’amministratore delegato, con cui eravamo in contatto costante, continuava a rassicurarci - spiegano - però, a luglio del 2023, abbiamo organizzato un viaggio per occuparci dell’arredamento. Quando siamo arrivati al presunto cantiere, però, non c’era nulla».

Il ritardo e il rimborso - La coppia ha chiesto, senza mai riceverli, i documenti relativi all’edificabilità del terreno e alla licenza edilizia. «L’amministratore delegato ha ammesso il ritardo - aggiunge - ci ha però assicurato che la casa sarebbe stata pronta entro maggio 2024». La famiglia, infine, ha deciso di chiedere il rimborso: nella stessa situazione, secondo alcune denunce penali presentate alla procura milanese, si troverebbero anche altre persone che vivono in Svizzera, Norvegia, Germania, Austria e Stati Uniti.

L'avvocato: «Non è una truffa» - Dopo una videochiamata fra l’amministratore delegato e i querelanti, la famiglia ha ricevuto la prima di tre rate del rimborso. Altri non hanno ricevuto nulla. Contattato dal Blick, l’avvocato dell’amministratore delegato respinge le accuse di truffa, ammettendo però i ritardi accumulati nella costruzione delle case.

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