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SVIZZERA«Palestina libera», mille persone in piazza a Zurigo, il doppio a Ginevra

11.11.23 - 17:47
Le manifestazioni (autorizzate) sono state sorvegliate da un nutrito numero di agenti di polizia. Critiche a Cassis.
Keystone (archivio)
Fonte ats
«Palestina libera», mille persone in piazza a Zurigo, il doppio a Ginevra
Le manifestazioni (autorizzate) sono state sorvegliate da un nutrito numero di agenti di polizia. Critiche a Cassis.

ZURIGO - Anche in Svizzera, come altrove nel mondo, si sono tenute oggi manifestazioni a sostegno dei palestinesi. A Ginevra sono scese in piazza circa 2000 persone, mentre a Zurigo un migliaio.

Sulle rive del Lemano è stato hanno chiesto di esercitare pressioni sulle autorità federali. «Quale membro del Consiglio di Sicurezza dell'ONU e depositaria delle Convenzioni di Ginevra, la Svizzera ha il dovere di chiedere un cessate il fuoco immediato», ha detto un oratore. «Cassis, dimettiti!», ha scandito la folla.

Nel corteo, sui cartelli si poteva leggere: «Cassis è un complice», «Berna deve cessare ogni collaborazione militare con Israele». «Palestina libera, Gaza libera». I manifestanti hanno anche scandito «Stop al massacro del popolo palestinese» e «Israele, assassino, Svizzera, complice».

Organizzata da BDS (Boicottaggio - Disinvestimento - Sanzioni contro Israele fino alla fine dell'apartheid e dell'occupazione in Palestina), i manifestanti hanno marciato dai pressi della stazione fino alla Piazza delle Nazioni.

A Zurigo la dimostrazione, organizzata sulla Helvetiaplatz, era autorizzata. I partecipanti hanno intonato la controversa canzone "From the river to the sea Palestine will be free", etichettata come chiaramente antisemita dagli israeliani, in quanto nega a Israele e i suoi cittadini il diritto di esistere. Uno degli oratori ha anche invitato i presenti a boicottare marchi "amici di Israele", come la catena di caffè Starbucks.

La manifestazione è stata sorvegliata da un nutrito contingente di polizia. Il fatto che la città di Zurigo abbia autorizzato questa manifestazione ha provocato divergenze con il direttore della sicurezza cantonale Mario Fehr (senza partito) questa settimana: per Fehr si è trattato di una decisione negligente e pericolosa. Inoltre, cantare slogan di odio non ha nulla a che vedere con la libertà di parola.

Dal canto suo il municipio di Zurigo ha risposto di non valutare mai le richieste di manifestazioni in base al loro contenuto politico, ma solo in base alla garanzia di sicurezza e al rispetto della legge.

La città di Berna ha adottato un approccio più restrittivo: ha infatti deciso che non saranno più permesse grandi manifestazioni nel centro della città dal 17 novembre fino a Natale.

della città dal 17 novembre fino a Natale.

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COMMENTI
 

Ciulindo.47 5 mesi fa su tio
I monoteismi abramitici sono la peggiore iattura che abbia mai colpito l’umanità.

eco1 5 mesi fa su tio
Stiamo vivendo quasi la stessa situazione degli anni 40, solo che i ruoli sono inversi. Purtroppo la gente riesce a vedere solo il mondo in bianco e nero. Vogliamo evitare che eventi del genere accadono di nuovo o facciamo che dopo un po' viene tutto ignorato, come con gli armeni e gli uyghur?

Hammer 5 mesi fa su tio
mentalità e cultura inçaçrenite, nessuna possibilità da risolvere

Raptus 5 mesi fa su tio
Organizzerei un bel volo di andata "offerto" da Cassis (tanto è abituato a sperperare il denaro pubblico)) x Gaza così da poter rendersi utili sul campo....non dietro una bandiera

Debby 5 mesi fa su tio
Risposta a Raptus
Ben detto

Stefy43 5 mesi fa su tio
Risposta a Debby
i miei soldi

Giangino 5 mesi fa su tio
dovrebbero fare qualcosa a livello internazionale, troppi civili palesttinesi non ci sono più , un vero massacro

Cula 5 mesi fa su tio
Per me possono fare deserto dal mare fino a dove vogliono che non mi cambia niente

UnaVoceFuoriDalCoro 5 mesi fa su tio
Risposta a Cula
Cambierà anche per te e tutti, "Svizzera complice europa complice" dopo Israele prova a indovinare chi saranno i prossimi "infedeli" a essere m a s s acrati nelle proprie case

rosi 5 mesi fa su tio
Risposta a Cula
che freddezza il tuo commento.

Cula 5 mesi fa su tio
Risposta a UnaVoceFuoriDalCoro
A quel momento penso che anche noi difenderemo il nostro e non solo calare le braghe come facciamo adesso. Ma li senti che mentalitá che hanno solo sulle donne c’è da piangere L’insegnamento hai bambini non ne parliamo.

Peter Parker 5 mesi fa su tio
Per chi ancora non lo sapesse (perché ovviamente è proprio il caso), quello slogan chiede la sparizione di Israele (ed ebrei) per lasciare tutto il territorio (dal fiume Giordano al mar Meditteraneo) ai palestinesi. Slogan che desidera da ge no ci dio. Nessuna scusa. Solo ignoranza.

T-34 5 mesi fa su tio
Risposta a Peter Parker
Lo slogan tecnicamente invoca il fatto che lo stato di Israele lasci libera la terra di Palestina. Questo non implica per forza la sparizione degli ebrei. Per quello lo condivido. Se implicasse un genocidio allora non sarei così d'accordo. Inoltre, se posso permettermi, le consiglio di approfondire e comprendere la differenza tra antisemita e antisionista.

Peter Parker 5 mesi fa su tio
Risposta a T-34
T-34. Non sono d’accordo, lo slogan ha un significato molto più diretto e chiaro. Tecnicamente, cosa succederebbe agli israeliani? Il solo fatto che è uno slogan cantato dai terroristi di Hamas e’ sufficiente. E quando si grida “free Palestine” quale parte della Palestina si intende? Questi sono slogans da hooligans e che implicano la soluzione ad 1 stato…..

W.Bernasconi 5 mesi fa su tio
Risposta a T-34
Lasci perdere… il signor Parker è ancora convinto che in quella terra gli israeliani sono nati e cresciuti ancora prima di Adamo ed Eva.. pensi lei il livello..purtroppo chi è carente di storia poi escono dalla bocca solo sciocchezze..

Keope1963 5 mesi fa su tio
Risposta a T-34
Bravo T-34, colpito e affondato, concordo pienamente con lei!

T-34 5 mesi fa su tio
Risposta a Peter Parker
Peter Parker: e quando lei grida che “Israele ha diritto all’autodifesa”, quale parte di Israele intende? Quello delle dodici tribù d’Israele citate nella bibbia? Quello con i confini del 1948? Quello allargato ai territori occupati illegalmente dopo il 1948? Il futuro-prossimo stato di Israele con Gaza rasa al suolo e successivamente inglobata? O lo stato di Israele modello 3.0 con tanto di annessione della West Bank e di ogni ultimo metro quadrato rimasto sotto ai piedi degli arabi, previo – ben inteso - il relativo totale genocidio? Anche questo, evidentemente, è uno slogan che implica la soluzione ad 1 stato...

W.Bernasconi 5 mesi fa su tio
Risposta a T-34
T34, non avrei saputo dare risposta più eccellente e corretta! Si è guadagnato la mia stima!

Keope1963 5 mesi fa su tio
Risposta a T-34
Bravo, breve preciso e conciso! Di nuovo pienamente d’accordo.

Peter Parker 5 mesi fa su tio
Risposta a T-34
T-34. Territori palestinesi sono la striscia di Gaza, West Bank e Gerusalemme est. E così rimarrà anche dopo questa guerra. Lei invece, cosa considera Palestina? Perché non ho letto nessuna risposta al riguardo. Free Palestine, ok, quale parte? Mi auguro che Israele 3.0 sarà solo uno Stato senza un confinante che vuole annientarlo. E speriamo che possa avvenire insieme ad una convinvenza pacifica con uno Stato palestinese 45.0. Il diritto di difendersi di Israele è sacrosanto e non vedo cosa altro ci si voleva aspettare dopo i fatti del 7 ottobre. Se facessimo la stessa proporzione degli atti terrosirstici di Hamas di ottobre, sarebbe l’equivalente di 56’000 vittime di un 11 settembre. Solo che la differenza è che i terroristi loro li hanno fuori dalla porta di casa, non oltre oceano e su altri continenti. E sappiamo tutti quale è stata la reazione di noi occidentali al riguardo. C’è solo un colpevole per i morti civili, inizia con H e finisce con amas…..

T-34 5 mesi fa su tio
Risposta a Peter Parker
Caro Peter Parker, la ringrazio per la domanda che mi fornisce l’opportunità di approfondire assieme il discorso. Per me la Palestina è l’insieme dei territori all’interno dei confini dell’attuale stato di Israele. Ma, considerati i fatti dal 1947-48 ad oggi, lo slogan “free Palestine” - considerato che gli ebrei non si possono fare sparire – facendo una grossa concessione alla realpolitik avrebbe più senso se si ritenesse Palestina la parte destinata al popolo palestinese dal 1948 in avanti. E’ vero che così gli arabi si vedono sottratti più o meno la metà della terra che possedevano in origine, ma per venirne fuori senza annientare l’uno o l’altro popolo mi pare la meno peggio delle soluzioni. I Palestinesi rinunciano, seppur ingiustamente, a parte della loro terra. Un po’ come hanno dovuto fare di buon grado i messicani con gli USA, guarda caso proprio nel 1848, esattamente un secolo prima dell’iniziale ripartizione fra Israele e Palestina imposta all’ONU. In cambio si sottraggono alle vessazioni di Israele, escono dal regime di apartheid, e possono tornare ad essere indipendenti esercitando il diritto all’autodeterminazione. Israele ci guadagna in sicurezza, in dignità, e si lascia alle spalle l’onta di aver subito l’olocausto e di non avere imparato nulla al riguardo. Mi pare che con Rabin ci si stesse pian piano avvicinando ad una soluzione simile, prima che venisse ucciso e Israele ripiombasse in mano agli ultranazionalisti. Poi se chiede ad un palestinese cosa intende per “Palestina libera” non so cosa le risponderà. Come vede certi slogan non hanno un’interpretazione univoca, e – tornando al motivo del nostro piacevole scambio di opinioni – mi pare quindi assurdo affermare che quelli che vanno alle manifestazioni dicendo Palestina libera invocano il genocidio degli ebrei. Poi, se entrambi i popoli si emancipassero dall’aberrante fardello dell’identificazione storico-religiosa, e dall’identificazione paranoica in una porzione di terra divisa da confini immaginari, probabilmente potrebbero guardarsi l’un l’altro senza scorgere alcuna differenza e rendersi conto che nessun conflitto che li ha interessati dalla notte dei tempi poggiava su una base razionale. Ma su questo ultimo particolare non c’è da dare lezione ai due popoli in questione, la faccenda riguarda qualsiasi cervello che cade nel tranello dell’identificazione in tutte le forme immaginabili e possibili, comprese quelle promosse dai nostri cosiddetti regimi democratici e sdoganate nientemeno che come “valori”.

Peter Parker 5 mesi fa su tio
Risposta a T-34
Caro T-34, vedo con piacere che anche se di opinioni diverse si riesce ad avere uno scambio tra persone civili, cosa che è diventata alquanto rara qui e sopratutto su questo tema. La soluzione a 2 Stati è l’unica possibile e mi auguro si raggiunga in qualche modo. Non condivido l’estremismo dell’attuale governo a guida Bb, ma mi pare che non se la passasse bene neanche agli occhi degli israeliani stessi e , se non fosse stato per questa guerra, credo non sarebbe resistito al governo fino a dicembre (queste sono cose che possono succedere in democrazia…..non certo sotto un regime terro ri sti co). Non credo comunque che si possa tornare indietro ad una divisone pre 1967, almeno che per miracolo i siriani, i libanesi (e quindi pure gli iraniani) decidano di riconoscere l’esistenza di Israele e che si arrivi ad una tregua. Per tornare alle manifestazioni, sono davvero convinto che la maggioranza dei partecipanti pro Palestina interpreta certi slogans come anti ebrei, con l’idea che la Palestina abbia diritto a tutto il territorio conosciuto oggi come Israele. Il che si deduce la non esistenza di ebrei. E’ una mia convinzione basata a quello che si legge e trova nei vari servizi ed interviste (e ne ho viste molte….troppe). Non cambierò opinione su questo. Per concludere, questo attacco da parte dei mai ali di Hamas, io lo ritengo solo il tentativo di fermare gli accordi di Abramo e fermare il tentativo di normalizzazione tra Stati arabi e Israele, cosa che per Iran e estremisti confinanti non può essere accettato. Non riesco a darmi nessun altra risposta. Ovviamnete considerare quelli di Hamas come freedom fighters (risposta standard di tutte le interviste con manifestanti pro-Palestina), con l’idea che possano aver lanciato tutto questo a nome di una fantomatica resistenza, lo trovo a dir poco surreale.

T-34 5 mesi fa su tio
Risposta a Peter Parker
Grazie per questo interessante scambio di opinioni. E' stato un piacere; al momento non mi viene in mente altro da aggiungere. Casomai alla prossima... Buon inizio settimana.

Peter Parker 5 mesi fa su tio
Scontati i messaggi e slogans di odio. Ennesima prova di totale mancanza di coerenza e buon senso. Poi ovviamente TIO che dice che lo slogan “from the river to the sea…” e’ considerato antisemita solo dagli ebrei…. quando è stato adottato da Hamas ed estremisti già dal 2012…. e tutti lo ritengono antisemita, tranne gli arabi. Ver go gna.

Keope1963 5 mesi fa su tio
Risposta a Peter Parker
Vergogna per cosa? Dovrebbe vergognarsi la nazione di Israele. Insieme ad essa dovrebbero vergognarsi l’ONU in primis e poi tutti i potenti alleati occidentali che sudditi delle loro potenti comunità ebraiche hanno sempre appoggiato indiscriminatamente e incondizionatamente Israele. Mi ripeto ma evidentemente è necessario. In origine nel 1947 l’errore più grave è stato fatto dall’ONU ma in seguito Israele ci ha messo anche molto del suo. In tutti questi anni abbiamo assistito ad una crescente arroganza e supponenza da parte del governo israeliano e il governo Netanyahu è talmente anti palestinese che ha fatto diventare la Cisgiordania un suo feudo. Non ho mai letto Nessuno di chi scrive su tio che sostenga o giustifichi Hamas, ma quello che sta facendo Israele squalifica nel modo più assoluto l’intera nazione dal governo ultra nazionalista e dunque terrorista al pari di Hamas. La crescente insofferenza verso Israele dilaga attraverso il mondo è questo grazie soprattutto agli avvenimenti di Gaza dell’ultimo mese, si tratta di una disumana rappresaglia composta da ogni crimine possibile immaginabile e non immaginabile in nome del diritto alla difesa. Questa è la vera vergogna, non uno slogan cantato da persone inorridite che manifestano vicinanza sfilando innocuamente nelle strade!

Peter Parker 5 mesi fa su tio
Risposta a Keope1963
Ho provato a rispondere ma il mio messaggio non ha passato la censura di regime di TIO. E dato che non ho voglia di riscrivere tutto cercando sinonimi, dico semplicemente che la,condivisione di certi slogans in questo contesto di chi odia di più chi, non può che far peggiorare le cose.

Keope1963 5 mesi fa su tio
Risposta a Peter Parker
Uno slogan non ha ancora incenerito quartieri interi come stanno facendo gli israeliani a Gaza, ma, come dici tu .. a Gaza non ci sono innocenti..il mio messaggio non ha problemi a passare la censura.

Peter Parker 5 mesi fa su tio
Risposta a Keope1963
Uno slogan, una ideologia. Quanto basta per far ricominciare un sentimento a supporto di un (quello si) genocidio.

Keope1963 5 mesi fa su tio
Risposta a Peter Parker
No quello che la maggior parte chiede e di smetterla di bombardare i civili il resto sono chiacchiere ..ah allora per prevenire gli slogan andiamo avanti a polverizzare 2.000.000 di abitanti a Gaza.. tanto li nessuno è innocente.
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