Le manifestazioni (autorizzate) sono state sorvegliate da un nutrito numero di agenti di polizia. Critiche a Cassis.
ZURIGO - Anche in Svizzera, come altrove nel mondo, si sono tenute oggi manifestazioni a sostegno dei palestinesi. A Ginevra sono scese in piazza circa 2000 persone, mentre a Zurigo un migliaio.
Sulle rive del Lemano è stato hanno chiesto di esercitare pressioni sulle autorità federali. «Quale membro del Consiglio di Sicurezza dell'ONU e depositaria delle Convenzioni di Ginevra, la Svizzera ha il dovere di chiedere un cessate il fuoco immediato», ha detto un oratore. «Cassis, dimettiti!», ha scandito la folla.
Nel corteo, sui cartelli si poteva leggere: «Cassis è un complice», «Berna deve cessare ogni collaborazione militare con Israele». «Palestina libera, Gaza libera». I manifestanti hanno anche scandito «Stop al massacro del popolo palestinese» e «Israele, assassino, Svizzera, complice».
Organizzata da BDS (Boicottaggio - Disinvestimento - Sanzioni contro Israele fino alla fine dell'apartheid e dell'occupazione in Palestina), i manifestanti hanno marciato dai pressi della stazione fino alla Piazza delle Nazioni.
A Zurigo la dimostrazione, organizzata sulla Helvetiaplatz, era autorizzata. I partecipanti hanno intonato la controversa canzone "From the river to the sea Palestine will be free", etichettata come chiaramente antisemita dagli israeliani, in quanto nega a Israele e i suoi cittadini il diritto di esistere. Uno degli oratori ha anche invitato i presenti a boicottare marchi "amici di Israele", come la catena di caffè Starbucks.
La manifestazione è stata sorvegliata da un nutrito contingente di polizia. Il fatto che la città di Zurigo abbia autorizzato questa manifestazione ha provocato divergenze con il direttore della sicurezza cantonale Mario Fehr (senza partito) questa settimana: per Fehr si è trattato di una decisione negligente e pericolosa. Inoltre, cantare slogan di odio non ha nulla a che vedere con la libertà di parola.
Dal canto suo il municipio di Zurigo ha risposto di non valutare mai le richieste di manifestazioni in base al loro contenuto politico, ma solo in base alla garanzia di sicurezza e al rispetto della legge.
La città di Berna ha adottato un approccio più restrittivo: ha infatti deciso che non saranno più permesse grandi manifestazioni nel centro della città dal 17 novembre fino a Natale.
della città dal 17 novembre fino a Natale.