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BERNAI profughi ucraini vorrebbero lavorare di più

23.01.23 - 11:18
Parlano bene l'inglese e sono istruiti. Ecco cosa emerge da uno studio commissionato dalla SEM
TiPress
I profughi ucraini vorrebbero lavorare di più
Parlano bene l'inglese e sono istruiti. Ecco cosa emerge da uno studio commissionato dalla SEM

BERNA - Secondo uno studio della Scuola universitaria professionale di Berna (Berner Fachhochschule BFH), commissionato dalla Segreteria di Stato della migrazione (SEM), le persone con statuto di protezione S entrate in Svizzera tra marzo e giugno 2022 affermano di conoscere abbastanza bene l’inglese, di avere una buona formazione e di voler lavorare di più.

Il 40 per cento conosce bene l’inglese, il 70 per cento ha una formazione terziaria
Stando a un’autovalutazione, circa il 40 per cento delle persone in cerca di protezione che hanno preso parte al sondaggio è in grado di «capire l’essenziale ed esprimersi oralmente con facilità» in inglese. Le persone sotto i 40 anni hanno conoscenze linguistiche chiaramente superiori rispetto agli ultraquarantenni. Dall’indagine online emerge inoltre un buon livello d’istruzione: il 94,5 per cento ha indicato di avere una formazione post-obbligatoria, il 70 per cento una formazione terziaria. Gli ambiti professionali più ricorrenti sono «economia, amministrazione e diritto» e «ingegneria, attività manifatturiere ed edilizia». L’indagine conferma i dati rilevati dalla SEM attraverso la piattaforma online RegisterMe per la registrazione delle persone in cerca di protezione.

La maggior parte delle persone in cerca di protezione vorrebbe lavorare di più
L’indagine della BFH analizza in modo approfondito la situazione professionale delle persone bisognose di protezione. Il 36 per cento degli interrogati indica di essere in cerca di un impiego, mentre il 36 per cento mostra interesse per un’attività lavorativa. Il 27 per cento degli intervistati ha partecipato a un programma d’occupazione o a una formazione, mentre il 15 per cento svolge attualmente un’attività lucrativa. Tre quarti delle persone intervistate occupate vorrebbe lavorare di più. Su questo punto era possibile indicare più di una risposta.

Le persone bisognose di protezione desiderano essere sostenute soprattutto nella ricerca di un impiego e nell’apprendimento di una lingua (nazionale). In questi ambiti esistono già offerte dei Cantoni che beneficiano dell’appoggio della Confederazione. Queste offerte vengono portate avanti e migliorate gradualmente.

Dati concreti relativi a rapporti di lavoro effettivi
La SEM ha pubblicato anche una prima valutazione dei Cantoni relativa al grado d’occupazione e al salario delle persone in cerca di protezione. I dati riguardano il periodo luglio-settembre 2022. Vanno a completare lo studio della BFH, confermandone in gran parte i risultati.

Durante il periodo in esame, il grado d’occupazione medio delle persone in cerca di protezione con attività lucrativa è stato pari al 70%. Il 46% delle persone con statuto S attive lavorava a tempo pieno. Il 98% svolgeva un’attività lucrativa dipendente, mentre il due per cento un’attività indipendente.

La valutazione indica anche il salario mensile medio standardizzato (1/12 del salario annuale lordo per un grado d’occupazione del 100%). Tra le persone in cerca di protezione, questo salario mensile si è attestato in media a 4477 franchi. Per il 24 per cento delle persone con statuto S attive, il salario lordo si è situato tra 3000 e 4000 franchi, per il 17 per cento tra 4000 e 5000 franchi. Circa il 12 per cento ha percepito un reddito di oltre 5000 franchi, il 14 per cento ha invece guadagnato meno di 1000 franchi.

Lo scorso anno la SEM ha incaricato la Scuola universitaria professionale di Berna (Berner Fachhochschule BFH) di rilevare dei dati con una rilevanza per il mercato del lavoro riguardanti le persone con statuto di protezione S. L’indagine online è stata svolta sull’arco di quattro settimane tra settembre e ottobre 2022 presso persone in cerca di protezione di età compresa tra i 16 e i 59 anni. 8000 persone hanno ricevuto un invito scritto a partecipare. Le circa 30 domande erano suddivise in quattro gruppi tematici «Situazione professionale attuale», «Conoscenze linguistiche e formazione», «Mobilità e prospettive per il futuro» e «Situazione personale e stato di salute». La valutazione si basa sulle risposte di circa 2000 persone.

 

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COMMENTI
 

@matterhorn 1 anno fa su tio
🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣 Cassisssssssssss … avevi parlato di ricostruzione dell’Ucraina…. Rimandali indietro che cominceranno a ricostruire🤣🤣🤣🤣

Sarà 1 anno fa su tio
Posso stimare che ci siano almeno 50'000 disoccupati svizzeri che vorrebbero lavorare di più! Magari offrendo loro una formazione o l'apprendimento di una lingua possono trovare lavoro in altri Cantoni.

Shion 1 anno fa su tio
Risposta a Sarà
Assolutamente! E da quando ora si considera la lingua inglese per vivere in CH?

M70 1 anno fa su tio
"...desiderano essere sostenute per la ricerca di un impiego.." ..questo è un insulto x tutti i ticinesi che dovrebbero avere diritto di lavorare e non lo hanno, dovrebbero essere aiutate..e non hanno nulla.. ma stiamo scherzando? politici che non servono a nulla e incapaci! il popolo dovrebbe rivoltarsi ...ma non siamo capaci e continuiamo ad accettare!!

Bandito976 1 anno fa su tio
Risposta a M70
hai perfettamente ragione, é ora che il popolo fa quello che i politici non fanno. Gente non spendete + un soldo in Ticino. In futuro ne goveranno i vostri figli

falco8 1 anno fa su tio
Non avranno altra scelta che rimanere qui visto la probabilità elevata che il paese torni in mano russe. il loro passaporto sarà obsoleto e diventerà rossocrociato. Ma preferisco avere gente domiciliata che frontalieri.

Hatezov lll 1 anno fa su tio
Certo! Come no!

Shion 1 anno fa su tio
Totalmente osceno. Ci vuole veramente un colpetto dentro Berna, Zugo style.
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