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ZURIGO«Tiktok fa aumentare la violenza»

05.01.23 - 21:19
Parla la sociologa Katja Rost: «la competizione per il miglior video fa degenerare le azioni di chi filma»
Foto 20Minuten
«Tiktok fa aumentare la violenza»
Parla la sociologa Katja Rost: «la competizione per il miglior video fa degenerare le azioni di chi filma»

ZURIGO - Strade in fiamme, fuochi d'artificio lanciati nei vicoli, bottiglie scagliate contro le auto. Ma anche pestaggi e scene di violenza riprese con il telefonino e caricate su Tiktok. La corsa a filmare ogni cosa e al video che raccolga milioni di consensi porterebbe molti giovani - secondo gli studiosi dei fenomeni social - a compiere atti violenti.

«La competizione per il miglior video di Tiktok aumenta la violenza» dice al quotidiano 20Minuten la sociologa Katja Rost. «Dalle scene che abbiamo visto di Berlino, con autobus e auto in fiamme, a quelle che quotidianamente giungono da ogni parte del mondo, emerge che le persone che partecipano a questi disordini e ne diffondono i video vogliono distinguersi come gruppo», afferma ancora la sociologa.

E si tratta soprattutto dei giovani: «sono loro a fare a gara sui social media per realizzare i video più estremi. Questo favorisce anche il comportamento sempre più violento dei rivoltosi. E con l'aiuto di Tiktok, le scene distruttive sono proiettate in tempo reale direttamente su milioni di smartphone» con il rischio - è l'opinione della sociologa - di comportamenti emulativi.

Secondo quanto dichiarato al quotidiano zurighese dalla studiosa, «un ruolo importante è svolto dalla "caccia al trofeo", dalla ricerca di riconoscimento e dalla falsa percezione delle proprie azioni».

«Queste azioni di gruppo e la competizione per il miglior video di Tiktok favoriscono contemporaneamente l'approccio sempre più violento, perché le persone vogliono superarsi l'un l'altra».

Spesso «gli autori che si vantano delle loro azioni distruttive sui social media - ha spiegato - sono spesso giovani inesperti che provengono da ambienti  con un basso livello di istruzione. Lo status di migrante gioca anche un ruolo, ma non come causa, bensì come connessione illusoria: le persone con un background migratorio spesso vivono in quartieri con problemi di droga e alcol e in condizioni socio-economiche peggiori».

Seconda la sociologa, «è possibile fare prevenzione, ma non si riuscirà a sradicare completamente il comportamento».

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COMMENTI
 

Mattiatr 1 anno fa su tio
Vero, inoltre mi pare di capire che lo studio evidenzia una correlazione fra le due variabili, ciò non implica per forza una causalità.

Mattiatr 1 anno fa su tio
Risposta a Mattiatr
@risposta per Gianbarba

Shion 1 anno fa su tio
Fantastico. Si è appena ammesso cosa in sintesi ha portato l'immigrazione.

7note 1 anno fa su tio
Mi è bastato leggere la prima frase per capire dove vuole andare a parare l’articolo. Studio anche io sociologia e mi “ritengo in grado” di affermare che le teorie usate sono corrette ma applicate in un contesto che non c’entra assolutamente niente. Basta con tutte ste masturbazioni cerebrali: se ci sono ragazzini che compiono gesti violenti è perché non hanno la minima idea di cosa sia il rispetto verso le cose e le persone e mi spiace, spero di non essere banale, ma questa è una grave mancanza dei genitori. È inutile scomodare teorie di carattere sociologico solo per pulirsi la coscienza e stare meglio con sé stessi. Quante volte ho sentito mamme dire frasi del tipo “dai tieni, ecco il telefono, guardati YouTube basta che la smetti di piangere” e vi stupite se poi i ragazzi oggi si bevono e replicano ogni cavolata che vedono su internet??? Cerchiamo di essere onesti e coerenti. Quando ogni genitore sarà più presente nella vita dei loro figli allora FORSE potremmo discutere di social e di videogiochi (altro tema stra blasonato e stereotipato dall’ignoranza). Finché questo non avviene, però, non accetto la morale: io stesso sono su TikTok e non guardo persone dall’intelligenza discutibile che danno fuoco alle cose né mi sento violento quando lo uso. Mi dovete perdonare ma non è corretto puntare il dito continuamente contro i più giovani credendo di essere noi i migliori.

Geni986 1 anno fa su tio
Risposta a 7note
Bravo! Bel commento. Un aspetto che sarebbe interessante approfondire, questa volta davvero sociologico, è il perché i genitori non hanno più la forza o il tempo di essere presenti nella vita dei propri figli. C'è, d'accordo, chi insegue immagini di benessere diffuse dai social e quindi è focalizzato solo su quello. Ma, e ahimè credo siano tanti, ci sono quelli che devono lavorare troppo per riuscire a sbarcare il lunario...

cle72 1 anno fa su tio
Risposta a Geni986
Ma p.f. I genitori non hanno più la forza o il tempo!!! oggi la famiglia media ha un figlio o massimo due. Tempi non troppo lontani le famiglie avevano dai 3 ai 5,6,7 figli e avevano la forza, il tempo per crescerli con sani principi. Oggi tanti genitori con le scuse dette sopra, scelgono la via più facile e breve, dare tutto e consegnare il cellulare a bambini in quinta elementare. Non si parla più, non si insegnano più i valori importanti. Ma la cosa più disarmante che questo lo vedi tutti i giorni anche tra gli adulti stessi, basta osservare le fermate dei bus, la gente sui mezzi pubblici, tutti con lo sguardo sul cellulare. Tristezza.

Shion 1 anno fa su tio
Risposta a cle72
Non dimentichiamo che a monte c'è la superficialità nel procreare come nel coniugarsi. Quando poi si scopre che i figli non si desideravano perché troppi aspetti sono impegnativi allora si risolve lasciandoli al destino che trovano.

Gianbarba 1 anno fa su tio
Forse sarebbe più corretto intitolare “ tiktok aumenta il rischio di sviluppare comportamenti violenti “ invece che “tiktok fa aumentare la violenza”, sia da un punto di vista prettamente linguistico (ma ormai dai nostri cari editori possiamo aspettarci di meglio?) che dal punto di vista dell’esposizione formale di una conclusione di uno studio apparentemente scientifico. Quando si formulano conclusioni è infatti buona pratica usare il condizionale. Sembra una banalità ma il tempo verbale utilizzato fa la differenza nella percezione che il lettore avrà limitando o aumentando la discrepanza tra l’immagine creata nel suo intelletto della realtà osservabile e la realtà osservabile in quanto tale. Detto questo, mi vien da dire che anche altri social più occidentali del loro concorrente orientale tiktok, corrono il rischio di aumentare il rischio di comportamenti disfunzionali e derive sociali varie. Facebook quali rischi di comportamenti potrebbe indurre? Twitter? Telegram? Whatsapp o la sua copia Signal? Morale della favola, affidiamoci e divulghiamo il verbo prodotto nella chat del saggio e benefico Tio, immune da ogni possibile rischio di condotta malevola.

Johnnybravo 1 anno fa su tio
Proprio vero, di questa tematica ne discutevamo con amici giorni fa , il rischio emulativo è altissimo, la voglia di "accaparrarsi" milioni di like diventa il principale obbiettivo, questo fa si di perdere i freni inibitori... "esserci" a tuti i costi, anche al costo di impoverirsi piuttosto che imbarbarirsi a livello culturale. Una sottocultura che sta diventando un tema in auge.... purtroppo. Il disvalore diventa un valore, scusate l'ossimoro.
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