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ZURIGOPer i trentenni forse non servirà la quarta dose

21.12.21 - 16:39
Secondo il Ceo di Moderna in futuro il virus non sarà più un pericolo per i più giovani
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Per i trentenni forse non servirà la quarta dose
Secondo il Ceo di Moderna in futuro il virus non sarà più un pericolo per i più giovani
Diverso il discorso per le categorie a rischio. È possibile che per loro serviranno richiami periodici. Un po' come accade per l’influenza stagionale

ZURIGO - Gran parte della popolazione deve ancora ricevere il booster vaccinale che già si parla dei richiami futuri. E potrebbero essere molteplici, forse annuali, come una sorta di vaccino antinfluenzale.

Pfizer e Moderna ovviamente si stanno attrezzando per consolidare le proprie posizioni di mercato. Un esempio? Moderna sta cercando di intensificare la cooperazione con la Svizzera con una sorta di "abbonamento alla vaccinazione" tramite un acquisto garantito e periodico.

Questo significa che dovremmo vaccinarsi all'infinito? Non proprio, o almeno non tutti, secondo il boss di Moderna, Stéphane Bancel. Stando al Ceo, Le persone vaccinate devono al più presto ricevere il booster per essere ben protette anche dalla variante Omicron. Le ultime ricerche, infatti, mostrano come il richiamo riesca a proteggere dal virus nonostante la nuova e più contagiosa mutazione. Al contempo, si sta sperimentando una dose di richiamo più alta.

Ma cosa succederà dopo questa terza dose? «Notiamo che i gruppi a rischio come quelli degli over 50 hanno bisogno di un richiamo annuale - spiega Bancel al "Tages Anzeiger" -. Per i trentenni, invece, probabilmente non ci sarà bisogno di un'altra vaccinazione dopo la terza dose. Il virus non dovrebbe più mutare in modo massiccio come accaduto con Omicron».

Le persone vaccinate potrebbero ricevere un richiamo ogni due o tre anni, ma come con l'influenza, la malattia non dovrebbe essere più così rischiosa per loro.

Intanto Moderna sta lavorando a un vaccino mirato per contrastare Omicron. Il suo sviluppo richiede circa 90 giorni o anche meno. Ma dovrà sottostare all'approvazione di Swissmedic. «Quindi possono volerci fino a sei mesi prima di avere un vaccino adatto», conclude Bancel.

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