«Intervenire subito, altrimenti bisognerà decidere chi curare e che no»

Il personale di cura lancia l'ennesimo allarme: le risorse sono scarse e i pazienti continuano ad aumentare.
Per questo chiedono alla politica d'intervenire subito con le misure di protezione, ma anche con bonus per chi lavora nei reparti.
BERNA - Il personale curante lancia l'allarme: popolazione e politici devono intervenire subito per bloccare la quinta ondata di coronavirus. Altrimenti i medici dovranno decidere chi curare e chi no, a causa dell'assenza di personale sufficiente.
Gli ospedali sono sempre più sovraccarichi, ha scritto oggi l'Associazione svizzera degli infermieri (ASI) in un comunicato. Alle urgenze e alle terapie intensive il personale è scarso, poiché molte persone hanno lasciato il settore o hanno diminuito la percentuale di lavoro.
Se la situazione dovesse aggravarsi ulteriormente, alcuni pazienti potrebbero ad esempio non trovare posto nei reparti di terapia intensa.
Bisogna intervenire subito, ha sottolineato l'ASI. Le persone devono incontrarsi il meno possibile, le regole di igiene devono essere rispettate e i test devono diventare di nuovo gratuiti. La terza dose dovrebbe poi essere incentivata e nelle scuole andrebbero applicati adeguati concetti di protezione.
Non bisogna poi dimenticarsi di tutelare il personale curante, ad esempio rispettando i tempi di riposo e vietando la fine anticipata di eventuali quarantene. Le circa 10'000 persone che hanno lasciato il lavoro dovrebbero inoltre essere incentivate a fare marcia indietro. Chi è rimasto va invece premiato con 1000 franchi al mese di bonus.




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