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GINEVRADieselgate: prima vittoria legale per un cliente svizzero

23.11.21 - 21:42
Aveva acquistato un'auto con il motore manipolato. La corte ammette che il veicolo era inadatto alla circolazione.
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Fonte ats
Dieselgate: prima vittoria legale per un cliente svizzero
Aveva acquistato un'auto con il motore manipolato. La corte ammette che il veicolo era inadatto alla circolazione.
Al cliente dovrà essere rimborsato il prezzo di acquisto, dedotto un risarcimento per i chilometri percorsi dalla vettura.

GINEVRA - Un cliente di Volkswagen che aveva acquistato un'auto con un motore manipolato ha vinto per la prima volta una causa in Svizzera nell'ambito dello scandalo emissioni, noto come dieselgate. Il Tribunale di prima istanza di Ginevra ha ordinato all'importatore AMAG di rimborsarlo. Questi annuncia che farà ricorso.

In una sentenza del 21 ottobre, resa nota questa sera dall'avvocato dell'uomo, Jacques Roulet, la corte ammette che il veicolo era inadatto alla circolazione perché troppo inquinante. Al cliente dovrà essere rimborsato il prezzo di acquisto, dedotto un risarcimento per i chilometri percorsi dalla vettura.

AMAG sarà anche obbligata a pagare le spese legali. Complessivamente, il proprietario dell'auto dovrebbe ricevere poco più di 17'400 franchi. In una lettera con data odierna, Roulet chiede "pubblicamente" a Volkswagen e all'importatore di risarcire tutti i suoi clienti, a oltre sei anni dallo scoppio dello scandalo emissioni.

Egli rileva che l'azienda automobilistica è stata multata in diversi paesi e "spera che AMAG non faccia appello contro questa sentenza" per non dover condurre "qualche centinaio di nuovi processi". Il legale invita i suoi colleghi che difendono le due aziende a discutere di un risarcimento per i loro clienti.

In una nota diffusa in serata dalla RTS, AMAG annuncia però battaglia. "La sentenza non è definitiva", sottolinea il gruppo. Volkswagen ha ammesso di aver manomesso 11 milioni di vetture diesel per nascondere la reale entità delle loro emissioni. In Svizzera, quasi 180'000 clienti sono stati ingannati.

Dieci giorni fa, il Ministero pubblico della Confederazione (MPC) ha dichiarato di voler archiviare il procedimento penale contro il fabbricante e l'importatore, precisando di non avere basi legali per agire.

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