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SVIZZERA

«Il Tribunale federale non è un casinò»

Un comitato partitico prende la parola contro l'Iniziativa sulla giustizia in votazione il prossimo 28 novembre
20min/Marvin Ancian
«Il Tribunale federale non è un casinò»
Un comitato partitico prende la parola contro l'Iniziativa sulla giustizia in votazione il prossimo 28 novembre
BERNA - L'elezione dei giudici federali da parte del parlamento conferisce legittimità democratica, indipendenza e diversità del più alto organo giudiziario svizzero. Per questo, la designazione mediante sorteggio, come chiede un...

BERNA - L'elezione dei giudici federali da parte del parlamento conferisce legittimità democratica, indipendenza e diversità del più alto organo giudiziario svizzero. Per questo, la designazione mediante sorteggio, come chiede un'iniziativa popolare in votazione il 28 novembre, è inconcepibile e inadatta: il Tribunale federale non è un casinò.

Parola di un ampio comitato partitico composto da PLR, Verdi, UDC, PS, Verdi-Liberali e Il Centro, secondo cui i vantaggi del sistema attuale non devono essere messi a rischio alla leggera.

Legittimità democratica - Per il consigliere agli Stati Andrea Caroni (PLR/AR), citato in una nota odierna, la legittimità democratica del Tribunale federale è un elemento centrale nel nostro stato di diritto: «Oggi i nostri giudici federali godono di legittimità democratica. Sono infatti eletti dal popolo stesso attraverso i suoi rappresentanti. Una lotteria non può sostituire la democrazia».

Stando alla consigliera nazionale Laurence Fehlmann Rielle (PS/GE), un sorteggio dei giudici non porta alcun valore aggiunto: «Una lotteria non deve sostituire il sistema democratico. Il Tribunale federale non è un casinò. Una lotteria non garantirebbe che i migliori candidati ottengano il posto. Indebolirebbe soltanto il sistema».

Indipendenza garantita - Nel sistema attuale, secondo il comitato, i parlamentari garantiscono una composizione equilibrata del Tribunale federale per ciò che riguarda il sesso, le lingue e le visioni del mondo politico.

Per gli oppositori al sistema del sorteggio, i promotori dell'iniziativa dipingono un quadro cupo di un sistema giudiziario svizzero presumibilmente dipendente dai partiti e ingiusto: non esiste alcuna prova che i giudici federali non siano indipendenti, tant'è che, in diverse occasioni, i partiti politici hanno espresso insoddisfazione per le decisioni prese dai "loro" giudici. Oltre a ciò, i giudici federali non sono mai stati rimossi dall'incarico per questo motivo.

L'iniziativa - L'iniziativa popolare "Per la designazione dei giudici federali mediante sorteggio" (Iniziativa sulla giustizia) chiede che in futuro i giudici del Tribunale federale siano designati mediante sorteggio e che il mandato cessi cinque anni dopo l'età ordinaria di pensionamento. Solo in caso di gravi violazioni o malattia spetterebbe all'Assemblea federale intervenire.

I partecipanti al sorteggio verrebbero decisi da una commissione peritale, ancora da fondare. I candidati non verrebbero quindi più scelti dalla Commissione di giustizia del parlamento. Questa nuova commissione dovrebbe essere indipendente da autorità e partiti.

Per i fautori, i partiti politici nel sistema attuale ignorano la separazione dei poteri. Decidono chi prende posto nel più alto grado di giustizia e i giudici sono membri di partito, con dei veri e propri mandati. In questo modo i meglio qualificati, senza partito, non hanno possibilità di diventare giudici del Tribunale federale. La vera competenza in materia sarebbe secondaria.

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