«La colpa è della Svizzera, non nostra»

La presidente kosovara Osmani-Sadriu punta il dito contro Berna, per i contagi "di ritorno"
BERNA - La pandemia non ha confini. O forse un po' sì. Il grande numero di contagiati "di ritorno" risultati positivi al rientro dalle vacanze nei Balcani ha fatto parlare giornali e politici nei giorni scorsi in Svizzera e all'estero. La presidente del Kosovo Vjosa Osmani-Sadriu ha lanciato un appello ieri ai propri connazionali in Svizzera, invitandoli a vaccinarsi al più presto.
Ieri Osmani-Sadriu è stata ospite al Forum economico svizzero di Interlaken (BE) dove ha ribadito l'appello, ma si è anche lasciata andare a qualche rimprovero alle autorità svizzere. A domanda del Blick se si sentisse responsabile per i contagi "importati" in Svizzera dal suo paese, la governante ha risposto che «si tratta per lo più di cittadini svizzeri di origini kosovare» i quali «avrebbero dovuto essere vaccinati in Svizzera».
Fino ad agosto il Kosovo ha avuto «uno dei tassi d'infezione più bassi d'Europa» ricorda Osmani-Sadriu. «È con l'arrivo dei vacanzieri svizzeri e di altri paesi che le infezioni sono aumentate. Spettava alle autorità svizzere convincere queste persone a vaccinarsi, prima di venire in Kosovo per l'estate».




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