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SOLETTA

Assassinio di Gerlafingen: 57enne condannato a dieci anni

Nel febbraio del 2017 l'uomo aveva ucciso il genero. L'accusa aveva chiesto sedici anni e mezzo
Foto lettore 20 Minuten
Fonte ATS
Assassinio di Gerlafingen: 57enne condannato a dieci anni
Nel febbraio del 2017 l'uomo aveva ucciso il genero. L'accusa aveva chiesto sedici anni e mezzo
SOLETTA - Dieci anni di prigione per assassinio: è la condanna inflitta dal tribunale distrettuale di Bucheggberg-Wasseramt a Soletta a uno svizzero di 57 anni che nel febbraio 2017 uccise con due colpi d'arma da fuoco il genero. L'uomo ha agi...

SOLETTA - Dieci anni di prigione per assassinio: è la condanna inflitta dal tribunale distrettuale di Bucheggberg-Wasseramt a Soletta a uno svizzero di 57 anni che nel febbraio 2017 uccise con due colpi d'arma da fuoco il genero.

L'uomo ha agito «particolarmente senza scrupoli», è stato indicato oggi nella motivazione della sentenza. La confessione del 57enne, cresciuto nella Macedonia del Nord, il suo rimorso e il fatto di aver chiamato la polizia hanno avuto un effetto attenuante.

Il 20 febbraio 2017, la figlia del condannato e suo marito avevano litigato. L'allora 54enne è arrivato e ha sparato al genero a distanza ravvicinata.

Quando l'uomo giaceva a terra privo di sensi l'ultracinquantenne ha esploso un secondo colpo. Il genero è poi morto in ospedale la notte seguente.

Il movente - secondo la motivazione della sentenza - starebbe nel fatto che il genero voleva lasciare la moglie. Con la sua azione il condannato ha cercato di salvare l'onore della famiglia.

Durante il processo, il 57enne si è scusato per quanto fatto. «Mi dispiace molto. Mi considero colpevole», ha detto la settimana scorsa in albanese davanti al tribunale distrettuale. Aveva cercato di non ferire gravemente suo genero.

Le richieste di accusa e difesa - La procuratrice aveva chiesto per il 57enne una pena detentiva di sedici anni e sei mesi per assassinio ed esposizione a pericolo della vita altrui, ritenendo che avrebbe potuto colpire anche la figlia presente al momento dei fatti. Per la procuratrice l'uomo si è reso protagonista di una esecuzione.

Il difensore dell'accusato aveva invece chiesto quattro anni di prigione per omicidio passionale, ritenendo che il suo cliente non avesse intenzione di uccidere. Piuttosto aveva sparato al genero in preda a una «violenta emozione». Temeva per la vita della figlia, ha detto il legale del 57enne, perché il marito aveva minacciato di ucciderla.

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