Pena confermata per il vicepresidente di Exit Romandia

Il medico è stato ritenuto colpevole di aver aiutato una 86enne in buona salute a suicidarsi prescrivendole il pentobarbital
GINEVRA - Il vicepresidente di Exit Svizzera romanda, Pierre Beck, è stato condannato a 120 aliquote giornaliere sospese con la condizionale. Il Tribunale di polizia di Ginevra ha confermato il decreto d'accusa del Ministero pubblico ginevrino nei confronti del medico, reo di aver aiutato una 86enne in buona salute a suicidarsi prescrivendole il pentobarbital.
I fatti risalgono all'aprile 2017. L'anziana aveva chiesto di poter lasciare questo mondo insieme al marito, gravemente malato. La coppia si era rivolta a Exit per chiedere aiuto e Beck, un medico in pensione di 74 anni, che aveva esaudito il loro desiderio prescrivendo il medicinale per il suicidio.
Nella sentenza odierna, la Corte ribadisce quanto già sostenuto dall'accusa: l'imputato ha violato la legge federale sui medicamenti e i dispositivi medici.
Per i giudici, Beck ha ceduto alle richieste della donna per altruismo ma anche per convinzione personale, mancando di distanza e di umiltà: in una situazione simile avrebbe dovuto chiedere il parere di altri medici. Anche se la sua collaborazione alle indagini è stata buona, l'uomo continua a ritenere di non aver commesso alcun errore.
Al termine dell'udienza, Yves Grandjean, avvocato di Beck, ha annunciato che è probabile un ricorso. "Questa sentenza mette in evidenza la mancanza di chiarezza in questo ambito", ha detto.




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