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SVIZZERA

Giallo sulle cellule staminali sparite a Ginevra

Migliaia di campioni di tessuto e di sangue del cordone ombelicale sembrano essere scomparsi. Sul caso indaga l'Ufficio federale della sanità pubblica
Ti Press (archivio)
Giallo sulle cellule staminali sparite a Ginevra
Migliaia di campioni di tessuto e di sangue del cordone ombelicale sembrano essere scomparsi. Sul caso indaga l'Ufficio federale della sanità pubblica
GINEVRA - Il destino delle cellule del cordone ombelicale affidate alla società svizzera Cryo-Save da migliaia di famiglie è avvolto nella nebbia. Non sono più a Ginevra, afferma l'Ufficio federale della ...

GINEVRA - Il destino delle cellule del cordone ombelicale affidate alla società svizzera Cryo-Save da migliaia di famiglie è avvolto nella nebbia. Non sono più a Ginevra, afferma l'Ufficio federale della sanità pubblica elvetico (UFSP) che sta conducendo un’indagine sulla biobanca. Forse sono in Polonia, a Varsavia, conservate (in subappalto) da un'altra società.

La Cryo-Save di Plan-les Ouates disponeva dal 2016 di un'autorizzazione per l'importazione, l'esportazione e la conservazione di cellule staminali ricavate dal sangue cordonale. Offrendo quindi la possibilità ai neogenitori di conservare a pagamento - attorno a 2'500 franchi per 20 anni - campioni di tessuto e di sangue del cordone ombelicale, a uso e consumo esclusivo del figlio qualora in futuro ne avesse bisogno.

Ma in agosto l'UFSP ha deciso di revocare l'autorizzazione alla Cryo-Save poiché la filiale era stata cancellata dal registro di commercio del Canton Ginevra. La società infatti aveva trasferito in Polonia le cellule staminali conservate, secondo le sue stesse indicazioni, e i referenti non risultavano più raggiungibili dalle autorità. 

Tra il 10 e l’11 settembre sono anche state fatte perquisizioni a Plan-les-Ouates, che sembrano confermare che i campioni biologici siano effettivamente stati trasferiti. Dove e come, però, non è ancora stato possibile accertarlo. E nemmeno se siano state trasferite tutte, o solo in parte.

Nel frattempo le famiglie coinvolte, all'oscuro di quanto sta succedendo e senza notizie precise per scambiarsi informazioni e rimanere aggiornate si stanno riunendo in alcuni gruppi social.

 

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