Carriera, speranze e amore sono le ragioni che portano gli svizzeri a lasciare le alpi per lidi stranieri. Vi raccontiamo le storie di tre di loro
ZURIGO - La piattaforma per espatriati interNations.org ha chiesto a 18'000 emigranti il perché hanno finito per abbandonare casa loro per vivere all'estero. Fra questi c'erano pure 137 svizzeri che hanno spiegato le loro ragioni, vediamo assieme le motivazioni più popolari.
1. L'ottimista (18%)
Ovvero chi spera di trovare fuori dai confini nazionali una migliore qualità di vita.
2. L'aziendale (16%)
Chi viene mandato all'estero dalla ditta per la quale lavora. Nel suo caso ne giova il conto in banca ma la sua vita è ruota attorno alla professione.
3. Il romantico (14%)
Sono quelli che seguono il cuore (e il loro partner). L'88% si dice soddisfatto della sua vita personale ma per la carriera deve scendere a compromessi.
4. Il carrierista (13%)
Che và là dove ci sono i soldi e dove si può massimizzare il profitto. Per questo rinuncia a tutto il resto, anche al/la partner che resta in patria.
Gli ottimisti: «La scelta migliore che potessimo fare»
Giovane coppia, gli L. (28 e 29 anni), si sono trasferiti in Norvegia perché i figli abbiano maggiori opportunità: «Per le bollette e le spese basta uno stipendio completo e l'asilo nido dei bambini è coperta dallo Stato», spiega lei.
In questo modo entrambi possono lavorare poco «28 ore a settimana, al massimo 37, e non trascurare cosi il preziosissimo tempo in famiglia». Emigrare, quindi, «è stata la migliore decisione che potessimo fare», confermano i due, «presto potremmo comprare casa. In Svizzera ci sarebbero voluti almeno dieci anni!»
La romantica: «Ho seguito l'amore, la Svizzera un po' mi manca»
Aline (26) ha scelto la strada australe seguendo... il suo cuore. «La mia storia è cominciata con un soggiorno linguistico, quattro anni fa. Volevo restarci solo 12 mesi ma poi ho conosciuto il mio futuro marito... Abbiamo comprato casa fuori da Sydney e ci sposeremo presto! Io ho trovato un bel lavoro ma penso spesso alla Svizzera, mi piacerebbe tornare. Il mio compagno per`o, che fa il ricercatore, teme di non trovare una posizione equivalente. Diciamo che per adesso l'idea è congelata... Se non altro la festa di matrimonio la faremo in Svizzera!».