E hanno bocciato una mozione che voleva che venisse dato loro quello di seconda. L'opposizione: «è troppo rumorosa», l'UDC: «Così si assicurano il lusso»
BERNA - Ci ha provato due volte la consigliera nazionale dei Vedi Irène Kälin ma alla fine, è rimasta sempre scornata.
Aveva tentato di farsi cambiare il suo abbonamento generale in prima classe (in dotazione di ogni parlamentare) con uno di seconda (perché secondo lei è un po' uno spreco). Berna aveva risposto: «Nisba, o prima o niente». In quel caso lei aveva preferito il forfait come rimborso spese e l'abbonamento l'aveva pagato da sé.
Le è poi andata male pure questo lunedì quando ha portato davanti al parlamento una sua mozione per rendere la seconda classe uno standard per tutti i suoi colleghi. La bocciatura è stata nettissima 141 no a 31 sì.
La tesi della maggioranza: «In seconda classe è difficile lavorare perché c'è molta più gente e c'è più rumore». Ma c'è anche chi è stato più originale, come il PPD Stefan Müller-Altermatt: «Se venisse dato un abbonamento generale in seconda classe in molti prenderebbero la macchina, finendo per aumentare il traffico».
Una proposta, quella di Kälin che ha fatto flop anche fra i membri del suo stesso partito: «La prima classe non è poi questo gran lusso è semplicemente un pochino di comfort in più», ha spiegato il verde Michael Töngi.
Insospettabilmente i maggiori sostenitori della mozione sono stati gli UDC. Già in passato, infatti, Lukas Reimann si era battuto per la medesima causa per «risparmiare sui costi e rafforzare la vicinanza con il popolo». Secondo lui, come confermato a 20 Minuten, le motivazioni dell'opposizione sono «imbarazzanti»: «Con quel voto i politici si sono assicurati il loro personalissimo lusso».