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SVIZZERAIl Consiglio centrale islamico difende la circoncisione femminile

19.02.18 - 16:41
In Svizzera le mutilazioni genitali sono proibite. Ne esiste una variante soft che viene però definita ammissibile dal Consiglio centrale islamico
Keystone
Il Consiglio centrale islamico difende la circoncisione femminile
In Svizzera le mutilazioni genitali sono proibite. Ne esiste una variante soft che viene però definita ammissibile dal Consiglio centrale islamico

BERNA - È destinata a far discutere la posizione del Consiglio centrale islamico svizzero sul delicato tema della mutilazione genitale femminile. Oggi il Tages Anzeiger ha pubblicato la notizia che il Consiglio centrale islamico  ha elaborato un documento legale nel quale giustifica una forma meno pericolosa di circoncisione femminile.

In Svizzera, è necessario ricordarlo, le mutilazioni genitali femminili sono state esplicitamente vietate dal 2012. Chi la pratica, viene punito - a seconda della gravità del caso - fino a dieci anni di prigione. Anche nei casi in cui le ragazze vengono portate all'estero per un intervento chirurgico.

Secondo il Consiglio centrale islamico della Svizzera invece esisterebbe una forma di circoncisione meno grave. Si tratta della rimozione del prepuzio clitorideo, chiamato anche cappuccio del clitoride, una pratica che nella cultura islamica viene chiamato con il termine di  “rituale sunna”. Insomma un rito più soft della mutilazione, che nei paesi islamici è completamente legittima, scrive il Consiglio centrale islamico nel suo documento.

Come giustificazioni vengono portate diversi citazioni della tradizione profetica, sulla cui autenticità esprime in parte dubbi lo stesso Consiglio centrale islamico, in una nota a piè di pagina. Tra gli obblighi e i doveri di ogni musulmano ci sono la circoncisione, la rasatura dei peli pubici, il taglio dei baffi, il taglio delle unghie dei piedi e delle mani e la depilazione delle ascelle. A parte il taglio dei baffi, tutti questi doveri valgono anche per le donne, scrive il Consiglio centrale islamico aggiungendo subito dopo in modo critico: «La domanda è se la circoncisione delle donne debba essere intesa come un dovere, così come accade per l’uomo, da tradizione secolare. Qui le opinioni diventano divergenti».

In realtà, scrive il Tages Anzeiger, il segretario generale Izrad Ferah Ulucay afferma che il Consiglio centrale islamico non formula nessuna raccomandazione. «Ogni musulmano è libero di scegliere», dice Ulucay. Un po’ diversa è l’opinione del portavoce del Consiglio, Qaasim Illi. Su Twitter sostiene che la rimozione del cappuccio del clitoride non sia una mutilazione genitale. Il “rituale sunna” non è obbligatorio, ma è comunque raccomandata e non crea alcun danno o inconveniente.

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