Ha perso una gamba, ma resta un campione
Un incidente in moto l'ha costretto all'amputazione di un arto. Ma non molla la carriera da bodybuilder. Ottenendo risultati insperati
LOSANNA - Solo due anni fa sognava un titolo mondiale nel bodybuilding. Ma il 16 giugno del 2015, la vita di Nidhim Kochhar, cresciuto a Vevey da genitori indiani, è cambiata per sempre.
Mentre era in sella alla sua moto, a Losanna, un automobilista gli ha tagliato la strada. Lo scontro tra la moto e l'auto è stato in parte assorbito dalla gamba sinistra. «Ho riportato 50 fratture. Il femore, il ginocchio, la tibia... tutto era rotto fino al piede», spiega in modo pacato, senza far trapelare rabbia.
Troppo gravi le condizioni dell'arto per cercare di salvarlo, la gamba è stata quindi amputata. «Con la speranza di poter riprendere l'attività sportiva», sottolinea. Dopo cinque mesi al CHUV, il 26enne ha così ripreso gli allenamenti. Come se nulla fosse cambiato.
Nel maggio 2016 arrivano i risultati: il giovane arriva terzo in una gara a Epalinges (VD), davanti ad altri quattro avversari. Quest'anno, vuole ripetere la sfida, ma a livello internazionale.
Titolare da quattro mesi di una palestra a Losanna, Nidhim Kochhar rimane sensibile alla causa dei disabili. «Voglio organizzare un evento, i fondi raccolti li devolverò a Pro Infirmis», spiega. Lo spirito positivo e la forza di quest'uomo lo portano a vedere il bicchiere mezzo pieno. Il piede che gli rimasto ha i nervi danneggiati. «Posso camminare sotto la pioggia con i calzini bagnati senza essere a disagio», scherza. E sugli sguardi di disapprovazione quando usa il posteggio dei disabili ammette: «Li prendo come un complimento».



