Corsi rip inutili e noiosi, sono da cambiare
Un deputato mette all'indice la noia e gli sprechi relativi al servizio militare
BERNA - Sparare cartucce a vuoto o sprecare carburante solo per fare in modo che i prossimi corsi di ripetizione (CRip) non si vedano tagliare il budget. Oppure stare ore a far niente perché manca il materiale per le esercitazioni. Queste sono solo alcune delle situazioni di cui si discute nei forum riguardanti il servizio militare.
«Corsi inutili» - Il consigliere nazionale Udc Erich von Siebenthal è stufo di questa «cattiva gestione del tempo» e di questi CRip «inutili»: in una mozione chiede al Consiglio federale di renderli più attrattivi. Von Siebenthal osserva come siano sempre di più «giovani ben formati e motivati che voltano le spalle all’Esercito scegliendo il servizio civile, perché ritengono che i corsi di ripetizione siano uno spreco di tempo».
Rinvii e congedi - Anche solo un atteggiamento più conciliante nei confronti delle richieste di congedo o di rinvio, secondo il deputato, renderebbe molto più attrattivi i CRip. Inoltre i soldati dovrebbero poter compilare un modulo di feedback alla fine del corso per suggerire dei miglioramenti concreti.
Attrattivi e impegnativi - Markus Müller dell’organizzazione militare "Giardino" ritiene invece che i CRip siano «sufficientemente attrattivi e impegnativi». Per lui le circostanze che portano una certa frustrazione tra i militi sono altre: in particolare l’insufficienza di materiale a disposizione dei soldati. Il Dipartimento della difesa, invece, non si esprime sulla mozione.
Fannulloni inevitabili - Secondo Lewin Lempert del Gruppo per una Svizzera senza esercito non c’è proprio modo di rendere i CRip più attrattivi. «In un esercito di massa i fannulloni sono inevitabili, perché vi sono troppi pochi compiti concreti per tutti i soldati».
Sempre più civilisti - Il numero di militi che dopo la scuola reclute sceglie il servizio civile è in aumento. Tra i soldati nel 2011 vi erano state 1’635 richieste di svestire la divisa, lo scorso anno si è raggiunta quota 1’904. Il fenomeno si osserva anche tra sottoufficiali e ufficiali. L’Organo di esecuzione del servizio civile nel 2016 ha registrato oltre 6’000 nuove ammissione, il numero più alto dal 2011.



