Fondata un'associazione contro i grandi predatori
LANDEN - In Vallese da ieri sera il movimento di opposizione ai grandi predatori, lupo e orso in primis, si è costituito in associazione. All'assemblea costitutiva, tenuta a Lalden, presso Visp, hanno partecipato oltre 350 persone. Nell'intento dei promotori dev'essere un primo passo verso un'associazione analoga a livello nazionale. Ci sono già contatti in Ticino e Grigioni.
L'associazione "Spazio vitale del Vallese senza grandi predatori" chiede in particolare che la Confederazione torni a negoziare la sua adesione alla Convenzione per la conservazione della vita selvatica e dei suoi biotopi in Europa, anche nota come Convenzione di Berna, con l'obiettivo di regolare la popolazione di lupi in Vallese, ha spiegato oggi all'ats il presidente dell'organizzazione Georges Schnydrig, che è anche presidente della Commissione grandi predatori nella Camera agricola dell'Alto Vallese, deputato in Gran Consiglio per il Partito cristiano sociale dell'Alto Vallese (CSPO) e sindaco di Lalden.
L'associazione prenderà contatto con gruppi analoghi in altri cantoni, come nei Grigioni l'Associazione per un Territorio senza Grandi Predatori (ATsenzaGP), con sede a Poschiavo. "Ci sono contatti anche con la Svizzera orientale e il Ticino", aveva anticipato Schnydrig in un'intervista al Walliser Bote all'inizio di marzo. L'obiettivo, ha sottolineato oggi, è di creare un'associazione nazionale.
Per Schnydrig le regioni di montagna devono poter mantenere le loro attività economiche e non vanno trasformate in riserve naturali. "I grandi predatori non sono compatibili con la società attuale", sostiene. A suo avviso le occasioni di conflitto tra uomo da un lato e lupo e orso dall'altro non si limitano all'agricoltura, ma riguardano anche il turismo e le attività di svago.
Prima di fondare l'associazione, i suoi promotori hanno tastato il polso della popolazione con una raccolta di firme, riunendone 1500, "un numero che mostra la rilevanza del problema", sostiene Schnydrig.
In Svizzera scorrazzano attualmente circa 25 lupi. Un branco si è già costituito nel massiccio del Calanda (GR/SG) e la presenza di una lupa in Vallese potrebbe essere l'indizio che se ne sta formando un secondo, ha indicato a fine gennaio il WWF.
Per venire incontro alle richieste pervenute da contadini, cacciatori e popolazione delle regioni di montagna, la Confederazione vuole facilitarne l'abbattimento, con una modifica dell'ordinanza federale sulla caccia. Dal primo giugno potrebbe essere tra l'altro possibile uccidere lupi giovani in regioni dove sono presenti branchi nel caso in cui dovessero aggirarsi ripetutamente all'interno o nelle immediate vicinanze di insediamenti abitati e mostrare scarso timore nei confronti dell'uomo.
La consultazione sul progetto di revisione dell'ordinanza si è conclusa a metà marzo, raccogliendo pareri negativi soprattutto dalle organizzazioni ambientaliste. Decisamente contrario anche il Gruppo svizzero per le regioni di montagna (SAB), che chiede invece che il predatore sia cacciabile tutto l'anno poiché l'animale è incompatibile con l'economia alpestre e l'agricoltura di montagna e nuoce al turismo. Schnydrig auspica che la futura associazione nazionale antilupo sia presieduta proprio dal direttore del SAB, aveva detto al Walliser Bote.



