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LUGANO“Andate a fare la spesa all’estero”, scoppia la polemica

20.01.15 - 12:07
La provocazione è del professor Eichenbeger, dell’Università di Friburgo. Mauro Baranzini (USI): “Se vendesse mutande non parlerebbe così”. Seconda puntata dei prezzi in Germania
Marmellata Bonne Maman
“Andate a fare la spesa all’estero”, scoppia la polemica
La provocazione è del professor Eichenbeger, dell’Università di Friburgo. Mauro Baranzini (USI): “Se vendesse mutande non parlerebbe così”. Seconda puntata dei prezzi in Germania
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LUGANO - Reiner Eichenberger è direttore del seminario per la scienza delle finanze all'università di Friburgo.

Ieri, in un'intervista a 20min.ch ha detto, a chiare lettere, che il pendolarismo degli acquisti all'estero non rappresenta affatto nessun problema per l'economia svizzera. "La gente deve andare tranquillamente in Germania a fare la spesa", ha dichiarato il professore, invitando i consumatori svizzeri a non provare vergogna alcuna se si recano a Weil am Rhein a riempirsi i carrelli all'inverosimile.

La provocazione del professore zurighese - Secondo l'economista nato a Zurigo, scegliendo di non fare la spesa all'estero non si fa altro che proteggere i dettaglianti svizzeri che, "se si calcola correttamente, hanno margini ancora troppo alti". Facendo in questo modo Migros e Coop sarebbero costretti a rivedere la loro politica e procedere a ristrutturazioni in favore dei consumatori. Il professore, insiste: "Non ci sono ragioni per non fare le ferie, comprarsi la macchina nuova o l'arredamento all'estero", ha dichiarato.

La risposta del professor Mauro Baranzini - "Svizzeri andate in Germania a fare la spesa? Beh, lui guadagna 200mila franchi all'anno più le consulenze e, presumo che non abbia figli che cercano un posto da apprendistato", ha commentato il professor Mauro Baranzini, professore ordinario di Facoltà di scienze economiche all'Università della Svizzera Italiana. "Lui non vende patate, né fragole, né mutande. Se lo facesse, di certo, non direbbe certe cose. I suoi 200mila franchi all'anno sono garantiti proprio da coloro che sudano dalla mattina presto alla sera tardi", ha commentato il professore, che ritiene, invece, importante che gli svizzeri spendano i propri soldi in patria per aiutare l'economia locale e farle superare il contraccolpo del cambio 1 a 1.

Svizzeri-tedeschi in Germania - In tutti i casi gli svizzeri, già nel primo weekend di parità franco-euro, non hanno indugiato nel recarsi in Germania. Contrariamente a quanto riportato dai media svizzeri, sabato, in un servizio mandato in onda dalla radio regionale pubblica tedesca SWR3, è stato riferito che a Costanza si è assistito a un afflusso eccezionale di svizzeri, con autosili pieni di autovetture con targa svizzera (una su due) e centri commerciali affollati. Nel servizio si è messo in evidenza il fatto che, non soltanto prodotti alimentari, abbigliamento e calzature, ristorazione, vacanze, mobili e auto sono meno care e molto richieste dai consumatori svizzeri, ma ad andare a ruba sono anche i farmaci da banco. Questi ultimi, infatti, come riferito da SWR3, in Germania costano dal 40 al 60% in meno.

Qualche esempio: Farmacia "Neue Apotheke" - Germania: Bepanthen crema 100 grammi a 8,95 euro, Voltaren 120 grammi a 9,95 euro, Aspirina 500 mg, 20 pastiglie a 4,95 euro, Buscopan Plus, 20 compresse a 7,95 euro, Paracetamolo ratiopharm 20 compresse a 1,05 euro.

Nel nostro viaggio in Germania durante il primo weekend di parità sono stati molti gli spunti d'interesse dando un'occhiata ai prezzi che risultano, sorprendentemente, per molti prodotti ancora più a buon mercato rispetto all'Italia, dalla birra al bar alla Nutella al supermercato.

Ci siamo recati al supermercato Kaufland, che non è un hard discount, dove una pizza margherita surgelata da 300 grammi costa 0,66 euro.

Per quanto riguarda la carne, come abbiamo già riferito diverse volte, il costo risulta in Germania il 15% in meno rispetto all'Italia.

le fettine di maiale costano 5,98 euro al chilo,

filetto di maiale 9,59 euro al chilo,

gulasch di manzo biologico 11,98 euro al chilo,

carne di manzo per arrosto 10,99 al chilo.

 

Per quanto riguarda le marmellate, la Bonne Maman costa 2,49 euro al barattolo da 370 grammi.

La nutella a 2,49 euro il barattolo da 450 grammi. A 4,59 euro il barattolo da 1 chilogrammo

Un litro di latte a lunga conservazione costa 0,54 euro

Dessert al cioccolato o vaniglia con panna da 200 grammi costa 0,19 euro.


Per quanto riguarda, invece i prodotti da forno, mezzo chilo di pane dei toast al burro costa 0,55 euro, mentre i panini costano 13 centesimi al pezzo.

Frutta e verdura: un chilo di patate costa 0,67 centesimi (pacco da 7,5 kg a 4,99 euro), mentre mele biologiche tedesche, classe II, costano 2,39 euro al chilogrammo.

Le bevande: un litro di Coca-Cola viene venduta a 0,79 centesimi di euro, mentre una lattina di Red Bull Sugarfree a 99 centesimi di euro.

 

Finita la spesa, notiamo che di casse self service non ce ne sono. Tuttavia sentiamo l'annuncio: se il cliente aspetta in coda più di cinque minuti riceve un buono di 2,50 euro.

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