Sedicenne uccisa alla fermata del bus, è iniziato oggi il processo

ZURIGO - È iniziato stamane al Tribunale cantonale di Zurigo il processo al giovane che, nel novembre del 2007, uccise col fucile dell'esercito una 16enne a lui sconosciuta a una fermata del bus di Zurigo-Höngg. L'imputato è accusato di assassinio.
Arma d'ordinanza - L'uccisione della giovane Francesca il 23 novembre di due anni fa suscitò molto scalpore e rilanciò un acceso dibattito sull'opportunità di lasciare ai militi l'arma d'ordinanza anche fuori servizio.
La ricostruzione - Stando alla ricostruzione dei fatti del ministero pubblico zurighese, l'imputato allora 21enne aveva appena terminato la scuola reclute e la sera stessa si recò nel suo appartamento a Höngg. Poco più tardi salì su una collina a 80 metri di distanza dalla fermata del bus dove avvenne il fatto di sangue. Con sé aveva il suo fucile d'assalto e la munizione, a suo dire sottratta durante la scuola reclute. Alla stregua di un videogioco, il giovane prese di mira e uccise Francesca, un'apprendista parrucchiera che casualmente si trovava alla fermata del bus con il suo amico. Durante gli interrogatori lo sparatore ha confessato, ma non sono emersi moventi precisi.
Le richieste della procura - La procura pubblica zurighese chiede una condanna per assassinio, ossia una pena detentiva tra i 10 anni e l'ergastolo. Qualora i giudici dovessero ritenere l'imputato colpevole di omicidio intenzionale, la pena varierebbe tra i 5 e i 20 anni.
In diretta all'Uni - Come la settimana scorsa per il processo all'ex campione svizzero di boxe thailandese Bashkim Berisha, anche in questo caso i dibattimenti verranno trasmessi in diretta all'Università di Zurigo: il Tribunale cantonale si trova infatti in uno stato provvisorio, non ha abbastanza spazio a disposizione per il pubblico e non fornisce sufficienti garanzie per quanto riguarda la sicurezza.
ats/red
Foto apertura: Keystone Walter Bieri





Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.
Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.
Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!