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NHLDamien Brunner, la gioia “Mondiale” e il ritorno a casa, Roman Josi vuota il sacco

22.01.15 - 06:35
La nuova ala del Lugano, i fenomenali giorni di Stoccolma nel 2013 e il suo Berna, il difensore dei Nashville Predators si è confidato con noi
Damien Brunner, la gioia “Mondiale” e il ritorno a casa, Roman Josi vuota il sacco
La nuova ala del Lugano, i fenomenali giorni di Stoccolma nel 2013 e il suo Berna, il difensore dei Nashville Predators si è confidato con noi
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NASHVILLE (USA) - Siete turisti incalliti e volete sapere cosa visitare a Nashville? Se vi interessa la musica, nella capitale del Tennessee troverete il Country Music Hall of Fame e lo Studio B della RCA, nel quale Elvis registrò alcuni dei suoi maggiori successi. Se siete di passaggio e volete divertirvi potete recarvi a Opryland, enorme polmone verde che “fa da casa” a un parco di divertimenti e a una sala per concerti, il Grand Ole Opry.

Se invece vi interessa l’hockey… potete invece presentarvi alla Bridgestone Arena per seguire i Predators. Una delle stelle più luminose nella franchigia statunitense è un certo Roman Josi, 24enne che, con sudore e impegno, è riuscito a imporsi sul ghiaccio più difficile del mondo.

Per il difensore bernese questa è la quarta stagione in Nord America. Ed è, statistiche alla mano, sicuramente la migliore. Ora è giusto considerarlo un punto fermo di un club che punta, senza troppo nascondersi, a fare strada, molta strada, nei playoff.

“Dite che sto migliorando a vista d’occhio? Può essere - ha sottolineato proprio Roman - ma forse è anche logico: più anni stai sul ghiaccio, più partite giochi, più esperienza fai. Ho capito come districarmi nelle situazioni più complicate. Ho imparato insomma…”.

Avrai anche cercato di rubare il mestiere a Shea Weber. Tuo compagno di squadra nonché uno dei migliori difensori del mondo…
“Ci ho provato, ci provo tutti i giorni. Lui è incredibile, fa sembrare semplicissimo ogni gesto, ogni movimento. Fa solo scelte giuste. Devo ammettere che essere sul ghiaccio accanto a lui è davvero semplice. O almeno, più semplice di quanto dovrebbe essere. Posso solo essere felice di questa situazione”.

Nashville sta completando una grande stagione. Continuasse così arriverebbe ai playoff con un record incredibile e grandi ambizioni…
“Finora siamo soddisfattissimi - ha aggiunto Roman - tutto ci sta riuscendo alla perfezione e i risultati ci stanno premiando. Sappiamo in ogni caso che non possiamo abbassare la guardia: la strada da percorrere è infatti ancora lunghissima”.

Parlare di Stanley Cup si può o è un tabù?
“Noi vogliamo pensarci, anche se sappiamo che le avversarie sono tante e tutte agguerrite. Ci proveremo”.

Roman non è solo NHL. Nella sua testa c’è anche tanta Svizzera. Lui, per esempio, è uno degli eroi del 2013, quelli che seppero conquistare l’argento mondiale…
“Quell’esperienza è stata fantastica, incredibile. Per noi ragazzi della squadra come per tutta la nazione. Davvero, penso siano stati i giorni migliori della mia vita”.

Quest’anno però potresti perderti le partite in maglia rossocrociata. Se con i Predators arrivaste ai playoff…
“Potrebbe essere, potrebbe accadere. Vediamo che succederà nei prossimi mesi”.

Svizzera è anche LNA. La segui?
“Ma certo, ovviamente. Purtroppo non riesco a godermi i match in diretta, ma appena posso, via PC, guardo gli highlights”.

Qualche settimana fa Damien Brunner ha chiuso la sua avventura a stelle e strisce per tornare in Svizzera, a Lugano. Tu avresti preso una decisione tanto drastica?
“A dire il vero non so - ha continuato Josi - almeno… non conosco benissimo quel che è accaduto a Newark e quindi non posso dare un giudizio. Quel che posso dire è che… se non trovava molto spazio ai Devils, allora forse Damien ha fatto bene a scegliere di tornare in Europa, a Lugano. Brunner è ancora un grande giocatore. In LNA può fare molto bene, può lasciare il segno. Credo comunque che anch’io, facessi fatica a giocare in Nord America, potrei valutare il ritorno a casa”.

Per giocare in una qualsiasi delle dodici squadre del campionato?
“Premetto che vorrei ancora togliermi delle soddisfazioni in NHL. Detto ciò, un mio rientro nella nostra Lega, magari tra molti anni, non lo escludo. Sono nato e cresciuto a Berna. Sarebbe bello poter nuovamente giocare per quella squadra, per quei tifosi...”.

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