Il suo lavoro gli costa 50'000 franchi, lui rinuncia alle vacanze

Jakub Paul è l’unico svizzero a figurare nella top 100 di una delle classifiche mondiali. Ha deciso di raccontarsi
Jakub Paul è l’unico svizzero a figurare nella top 100 di una delle classifiche mondiali. Ha deciso di raccontarsi
COIRA - Il grigionese Jakub Paul è reduce dalla migliore stagione della sua carriera. È entrato nella top 300 in singolare e si è distinto con solide prestazioni in doppio. In questa disciplina, attualmente occupa l'81esima posizione del ranking mondiale, il che lo rende l'unico tennista svizzero presente nella top 100 di una delle due classifiche.
Ma chi è esattamente Jakub Paul? 20 Minuten lo ha incontrato prima della sua partenza per l'Australia, dove parteciperà alla United Cup insieme a Belinda Bencic e Stan Wawrinka.
Debutto in un Grande Slam
Quando gli si chiede se si considera più un giocatore di singolare o di doppio, risponde sorridendo: «Per il momento mi vedo ancora come un giocatore di singolare. Vedo ancora del potenziale e non voglio rinunciarvi. Per questo continuo per ora a giocare in entrambe le specialità».
All’inizio della scorsa stagione, ha vinto con David Pel tre tornei di doppio a livello Challenger (l'anticamera dell’Atp). Grazie ai successi con l’olandese, Paul ha ottenuto la sua prima partecipazione a un torneo del Grande Slam. A Parigi, hanno battuto al primo turno l’ex coppia della top 10 Gonzalez/Molteni. «È stata davvero un’esperienza incredibile», ha ricordato con orgoglio. Le loro strade si sono separate prima di Wimbledon, quando Pel ha scelto un altro compagno all’ultimo minuto. «Un tema delicato. Non è stato facile per me vederlo vincere una partita ogni due giorni a Wimbledon, perché ovviamente avrei voluto esserci anch’io».
Ricerca tramite Instagram
«Questo tipo di cose capita regolarmente nel circuito del doppio. Alla fine, è anche un business». Per lui la stagione è comunque proseguita con successo. A Gstaad, a livello Atp, si è fermato solo in semifinale in coppia con Dominic Stricker e a livello Challenger ha aggiunto un’altra vittoria in doppio.
A partire da febbraio 2026, Paul avrà nuovamente un compagno fisso di doppio, il che renderà molte cose più semplici. «Ci si parla nel Tour ma molto passa anche attraverso Instagram, lì puoi raggiungere chiunque». Recentemente ha dovuto rifiutare diverse richieste: «Per me a volte è spiacevole. Ma alla fine tutti vogliono giocare con il miglior partner possibile».
Commenti di odio
Come molti professionisti del tennis, anche Paul è colpito dall’odio online. «Ricevo questo tipo di messaggi dopo le partite». Per essere interessante per gli sponsor, Paul offre regolarmente uno spaccato della sua quotidianità sui social. Ma c’è il rovescio della medaglia: «Ho anche già ricevuto minacce di morte. Anche quando vinco delle partite, ricevo messaggi di odio. È difficile da accettare».
Il grigionese cerca di non prenderla troppo sul serio. Ma a volte il limite è stato superato. È anche capitato che trovassero la mia ragazza su Instagram e le scrivessero dei messaggi. «Certo, sono arrabbiati quando perdono dei soldi. Ma qui si va semplicemente troppo oltre».
Problemi di budget
Oltre ai commenti di odio, ci sono altre preoccupazioni. «La ricerca degli sponsor è davvero faticosa», ha ammesso Paul. Per coprire le sue spese di circa 50'000 franchi all’anno, è costretto a delle rinunce. Invece di andare in vacanza dopo la stagione, il 26enne si è recato in Francia a disputare dei match a novembre. Per ragioni di costi è anche costretto a rinunciare a un allenatore fisso.
Ora, però, attendono Paul settimane emozionanti. «Spero di poter fare qualche allenamento con Stan e ovviamente di essere schierato in doppio». Poi sarà la volta dell’Australian Open, il primo torneo del Grande Slam dell’anno, dove per il momento è l’unico svizzero direttamente qualificato nel tabellone principale (in doppio).
«Se continuo a migliorare in doppio, arrivo nella top 50 e sono sicuro di poter giocare tutti i tornei del Grande Slam, allora dovrò seriamente pensare di dedicarmi completamente al doppio».




