Luis Enrique ha il suo amuleto: il “doc” Joaquín Valdés
Problemi ed errori superati grazie allo psicologo.
SAN PIETROBURGO - L’errore iniziale - potenzialmente deflagrante - di Sergio Busquets e quello di Rodri quando la situazione era stata rimessa in equilibrio: nei rigori, contro la Svizzera, la Spagna ha attraversato due momenti “drammatici”. Però li ha superati brillantemente, andando poi a prendersi la qualificazione grazie ai gol di Moreno e Oyarzabal (e agli errori di Akanji e Vargas). Tenuto conto della posta in palio, i calciatori iberici si sono presentati sul dischetto davanti a Sommer con, tutto sommato, sorprendente tranquillità. Quella tranquillità che ha fatto tremare meno le loro gambe.
Il segreto? Secondo i media spagnoli ha un nome e un cognome: Joaquín Valdés, ovvero lo psicologo di fiducia di Luis Enrique. Collaboratore del selezionatore fin dai tempi del Barça B, il dottore vive la quotidianità del gruppo, riuscendo a mantenerne buonissimo l’umore. Nonostante le difficoltà. Quali? La positività (al coronavirus) pre-Europeo di Busquets e le minacce alla famiglia di Morata, per esempio. Ma anche, appunto, una lotteria dei rigori come quella contro la Svizzera.
«Quello che Joaquín ha cercato di trasmettere prima dei rigori è che non importava quello sarebbe successo - ha raccontato Luis Enrique - ma che la squadra aveva già fatto il suo dovere fornendo una grande prestazione. Che i ragazzi erano stati eccezionali, avevano dato il massimo. Quindi a quel punto l’unica cosa da fare era rilassarsi e provare a divertirsi. Il messaggio evidentemente è passato...».
«Siamo tutti d’accordo sul fatto che la testa è l’aspetto più importante in una competizione - ha aggiunto Busquets - lo psicologo ci ha aiutato a trovare la soluzione a un problema e a migliorare le nostre prestazioni».