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«Europei bolliti», ma poi i bonifici…

Arno Rossini: «Problemi? Poca brillantezza e rischio infortuni»
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«Europei bolliti», ma poi i bonifici…
Arno Rossini: «Problemi? Poca brillantezza e rischio infortuni»
«Il Mondiale per club è interessante. Credo useranno questa prima edizione per “calibrarsi”».
CALCIO: Risultati e classifiche

ATLANTA - Leo Messi contro il “suo” PSG: quasi esaurita la fase iniziale, con i gironi del primo turno, al Mondiale per club si comincia a fare sul serio con gli ottavi di finale. Le squadre improbabili stanno via via uscendo di scena, lasciando il palco a chi del calcio fa un mestiere. Pagato a peso d’oro tra l’altro. Anche quelle però, le big d’Europa, siamo onesti, non è che negli Stati Uniti abbiano fin qui incantato. Hanno fatto il compitino, a volte soffrendo più del dovuto contro rivali modeste.

«Ovvio che sia così - è intervenuto Arno Rossini - I giocatori di casa nostra sono bolliti. Arrivano da una stagione massacrante e nel periodo una volta dedicato alle vacanze sono costretti a stare in campo. Il più delle volte, poi, con temperature altissime. Il torneo americano non è probabilmente il posto giusto per dare spettacolo».

Bocciato, dunque?
«Tutt’altro. Il format è interessante, la manifestazione è interessante. Credo che useranno questa prima volta per “calibrarsi”. Un po’ tutti intendo. Le società, i calciatori, gli organizzatori. Magari, per esempio, se prenderà piede si potrà pensare a una diversa collocazione temporale».

Con i calendari fittissimi sembra difficile possano giocare in un periodo diverso dall’estate.
«Vero. Allora saranno i protagonisti a dover fare una programmazione diversa per presentarsi al torneo in condizioni migliori».

Lasciando da parte le leghe nazionali?
«Il discorso è complesso e ormai, come tutto quello che riguarda il pallone, si deve fare tenendo conto dei soldi. Prendere parte a una manifestazione del genere è importantissimo. Ti permette di riempire le casse societarie (per i club europei la sola partecipazione vale fino a 36 milioni di dollari e la vincente può sfondare quota 100 milioni, ndr) e ti permette di mostrarti. Il Mondiale per club è una vetrina». 

Per i calciatori.
«Certo, ma anche per le società: questo è un periodo di superlavoro per i direttori sportivi, che devono sistemare le rose vendendo e comprando. Capite dunque che se un tuo giocatore si mette in mostra in un torneo tanto importante, cederlo diventa più facile. Per quel che riguarda gli acquisti poi, si possono scovare talenti prima ignorati».

Una grande kermesse stravolgerà però le abitudini di tanti. Pensiamo per esempio alla preparazione estiva, fondamentale per “correre” per tutta la stagione: chi è ora negli USA non la farà.
«Incassare tanto, mostrarsi e… contemporaneamente rischiare di faticare la stagione seguente? I dirigenti hanno fatto i loro conti: sicuramente il gioco vale la candela. Poi, permettetemi di dirlo, ormai il controllo scientifico degli atleti - alimentazione, allenamenti e tutto il resto - è arrivato a un livello tale da permettere a tutti di poter rendere per tutto l’anno». 

C’è chi giocherà 60-70 partite.
«Sì, non ho detto che non ci saranno problemi. Chi ha saltato la preparazione non potrà pensare di essere brillante per tutta la stagione seguente e, probabilmente, sarà più esposto agli infortuni muscolari ma, appunto, per i soldi…».

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