Gattuso-Italia, si comincia


«Voglio entrare nella testa dei giocatori»
«Obiettivo riportare l’Italia al Mondiale».
«Voglio entrare nella testa dei giocatori»
«Obiettivo riportare l’Italia al Mondiale».
FIRENZE - Davanti ai microfoni è stato convincente; il vero giudizio arriverà però dal campo. Giovedì è cominciata ufficialmente l’avventura di Gennaro Gattuso sulla panchina dell’Italia. Accompagnato da Gabriele Gravina, presidente della FIGC, e Gigi Buffon, capo delegazione, il 47enne ha stretto tra le mani la maglia azzurra e raccontato le sue sensazioni e idee. È stato come sempre schietto; lo stesso dovrà fare davanti ai convocati, che rischiano (per la terza volta consecutiva) di mancare la qualificazione alla fase finale di un Mondiale.
«Per prima cosa con i miei giocatori cercherò di creare una famiglia: ci diremo le cose in faccia - ha spiegato l’ex campione del mondo e d’Italia - In campo le difficoltà ci sono in qualsiasi momento, se non senti un incoraggiamento da un compagno novanta minuti diventano interminabili. Ci diremo quindi cose che a volte qualcuno non vuole sentire: solo così si può crescere. Cercherò di creare nello spogliatoio quello che era riuscito a fare Lippi, che ho sentito al telefono: dare un senso di appartenenza, riuscire a far star bene i giocatori. Per farlo voglio entrare nella loro testa».
Buona volontà ma anche risultati da ottenere subito. «Dobbiamo ritrovare entusiasmo, senza paura perché con la paura non si va da nessuna parte. Per me essere in azzurro è un sogno che si avvera. Sentire papà e mamma emozionarsi per questa notizia è stata per me un'emozione grande. Spero solo di essere all'altezza, anche se so che non sarà facile. Nella vita di facile non c'è comunque nulla. A questo punto non c’è molto da dire: sappiamo che c'è tanto da lavorare ma sono pronto, siamo pronti con il mio staff, per farlo. Sento dire che non abbiamo talento; non sono d’accordo. Penso che ci sia, ma bisogna mettere i giocatori nelle condizioni di esprimerlo. L’obiettivo è chiaro: riportare l'Italia al Mondiale. Dobbiamo avere entusiasmo, tranquillità, perché con la paura non si va da nessuna parte».